di Emanuele Baldi
Il tifo per il Franchi, perché da "squallore" venga "a nuova vita restituito" scavalca i confini comunali e le inevitabile diatribe tra Guelfi e Ghibellini e diventa addirittura faccenda internazionale.
A conferma di ciò c’è il nero su bianco di una lettera finita sulla scrivania del sindaco Dario Nardella in cui l’Unione internazionale degli architetti, l’Uia che raggruppa professionisti di 124 Paesi del mondo, spiega che un’eventuale demolizione dell’impianto disegnato da Pier Luigi Nervi alla fine degli anni ’20 del secolo scorso sarebbe "a great cultural loss" e cioè una "grandissima perdita culturale", non solo per l’Italia ma per il mondo. Parole forti che tuttavia non lasciano spazio a fraintendimenti di sorta.
Nella lettera spedita da Parigi il 12 gennaio scorso l’Uia definisce lo stadio fiorentino come "un grandioso esempio dell’architettura del ventesimo secolo" e uno dei "lavori di Nervi che più hanno influenzato" i professionisti di tutto il mondo. Per questo, scrive il presidente Thomas Vonier, gli architetti rivolgono un appello alle istituzioni fiorentine affinché "trovino il modo di salvaguardare una costruzione storica". Che il Franchi non sia uno stadio come gli altri i fiorentini ne sono ben consapevoli da sempre ma che addirittura delle scale elicoidali e della copertura a sbalzo del Franchi arrivasse a occuparsi una comunità internazionale di professionisti lascia inevitabilmente di stucco.
Nardella – che della "nuova vita" dello stadio sembra aver fatto una vera e propria mission per i prossimi anni (e questo indipendentemente dalle scelte della società viola su quale dovrà essere la futura casa della Fiorentina) – gongola come non mai e ribadisce il suo pensiero: "In questi giorni stanno arrivando molte idee e proposte, a dismostrazione dell’entusiasmo suscitato dalla decisione di andare avanti nel restyling dello stadio Franchi" ha detto il sindaco in queste ore ricordando che nel piano di Palazzo Vecchio "è previsto un concorso di progettazione internazionale che sarà l’occasione per acquisire i progetti candidati" e rilanciando "l’appello agli archistar che hanno firmato le lettere per salvare il Franchi a farsi avanti con un progetto ambizioso per lo stadio di Firenze e della Fiorentina".
Una partita, e qui prendiamo in prestito il gergo calcistico, ancora apertissima. La Nazione, da sempre specchio e anima della sua città, raccoglie la sfida per la tutela del Franchi e si pone come ’incubatore’ di idee e progetti, come ponte in grado di unire idee e azione per il rilancio di uno dei gioielli più preziosi.