ALESSANDRO GIULI*
Cronaca

Giuli celebra il Maggio: "Capacità di innovare mantenendo l’identità"

L’intervento del ministro della Cultura dopo il debutto di Salome "Un pilastro di Firenze e dell’Italia. E’ luogo dove le idee si incontrano".

L’intervento del ministro della Cultura dopo il debutto di Salome "Un pilastro di Firenze e dell’Italia. E’ luogo dove le idee si incontrano".

L’intervento del ministro della Cultura dopo il debutto di Salome "Un pilastro di Firenze e dell’Italia. E’ luogo dove le idee si incontrano".

Il Maggio Musicale Fiorentino è l’appuntamento di primavera che rappresenta da decenni un riferimento fondamentale nella cultura italiana e internazionale. Tra i principali festival europei - ormai il simbolo di una città che ha nella cultura, nell’arte e nella bellezza il suo blasone - il Maggio si è distinto, sin dalla sua fondazione, per la capacità di affiancare ai grandi nomi del repertorio lirico, che hanno arricchito il panorama musicale internazionale, una continua attenzione all’innovazione e alla sperimentazione.

La stagione 2025 conferma la capacità del Maggio di mettere in dialogo le grandi tradizioni musicali con le nuove tendenze artistiche, rivelandosi come un luogo di incontro non solo di musicisti, ma anche di idee. La storia del Maggio Musicale Fiorentino è del resto una storia di straordinario dinamismo: negli anni il festival è riuscito a conservare un’identità solida pur adattandosi alle necessità di un pubblico in continua evoluzione. La sua forza è sempre consistita nell’essere un crocevia di culture, un luogo in cui la musica diventa veicolo di confronto, crescita, sfida e scommessa del nuovo.

Il Maggio Musicale è anche il palcoscenico ideale per le generazioni emergenti di artisti, distinguendosi per l’inclusione di giovani talenti e per la capacità di portare in scena opere contemporanee di grande rilievo. Questa capacità di innovare nella fedeltà al canone è ciò che rende il Maggio una tradizione viva e un pilastro culturale di Firenze e dell’Italia.

La cultura non è mai semplicemente intrattenimento o elemento accessorio, è sempre il respiro di una comunità, è parte integrante del tessuto sociale, economico e civile di una città e di una nazione. Firenze, attraverso il Maggio, si conferma come una delle capitali mondiali della cultura, capace nel suo splendore di attrarre non soltanto appassionati e turisti, ma anche di stimolare riflessioni e dibattiti su come l’arte possa essere motore di sviluppo.

In uno scenario globale sempre più inquieto e inquietante, attraversato da guerre, reso instabile da tensioni economiche, conflitti religiosi, scontri etnici, da spaventosi fenomeni di regressione, da irriducibili fanatismi ideologici, la cultura è la dimensione della possibile armonia fra gli uomini, parla una lingua che tutti possiamo comprendere, apre varchi di dialogo, di fraternità, di reciproco riconoscimento: custodisce, in una parola, la civiltà.

La 87ª edizione del Maggio Musicale Fiorentino è, dunque, un’occasione per vivere un’esperienza che non è solo estetica, ma anche riflessiva e trasformativa. Una celebrazione della tradizione e dell’innovazione, un evento partecipativo, che continua a scrivere la grande storia di Firenze e dell’Italia. Ben venga dunque maggio, Ben venga il Maggio fiorentino.

* ministro della Cultura