STEFANO BROGIONI
Cronaca

Michela Noli uccisa come Giulia Cecchettin, la mamma non si rassegna: “Provo rabbia e impotenza”

Nel 2016 l’hostess fiorentina venne trucidata a coltellate dal suo ex, che poi si tolse la vita: "Sapere che è successo di nuovo mi fa sentire impotente. Penso allo strazio di suo padre"

Firenze, 20 novembre 2023 – “Mi vengono i brividi a pensare al padre di Giulia che aspettava sua figlia. Non posso immaginare quanto siano stati strazianti questi giorni. Anche noi abbiamo aspettato Michela, da quando è uscita con la macchina quella sera. Poi abbiamo cominciato a cercarla, in un crescendo di disagio sempre più intenso". Il dramma di Giulia Cecchettin ha sconvolto l’Italia ma arriva addirittura amplificato a casa Noli. Perché nel maggio del 2016, anche Michela, 31 anni, fu vittima della rabbia cieca e possessiva del suo ex, Mattia Di Teodoro, il marito di due anni più grande.

Michela Noli
Michela Noli

La loro storia era finita ma lui non si rassegnava: "O mia o di nessun altro". La uccise massacrandola di coltellate nell’abitacolo della sua auto. Poi, con quella stessa arma, si tolse la vita. "Provo rabbia, frustrazione, impotenza", dice Paola Alberti, la mamma che oggi racconta ai ragazzi la tragedia di Michela sperando che non accada mai più. Invece, è successo di nuovo. Con un copione quasi identico a quello di Michela e tantissime altre. "C’è tanta tristezza perché continuano a esserci ragazze vittime, sempre più giovani - prosegue Paola Alberti -. Noi cerchiamo di fare della prevenzione, andiamo con l’associazione Artemisia, il Quartiere 4 e l’associazione il Filo Rosso a parlare nelle scuole. Spieghiamo quali sono i segnali per stare attenti, e vogliamo una legge che punisca chi non denuncia".

Già, la legge: è ancora ferma al Senato quella sulla cosiddetta "omissione di denuncia degli atti preparatori". Riguarda tutti quei soggetti che possono venire a conoscenza del pericolo di un atto di estrema violenza nei confronti del partner o dell’ex. "Cerchiamo chi ci aiuta a spingerla", aggiunge Paola, che ne ha ispirato e condiviso i contenuti. E come reagiscono i ragazzi quando sentono la storia di Michela? "La maggior parte di loro non conosceva la vicenda. Ma quando gliene parlo, sono attenti. Molti si emozionano e alla fine dell’incontro vengono ad abbracciarmi. Femmine o maschi? Vengono più le femmine, ma lo fanno anche i maschi, segno che comprendono".

A Michela, hostess all’aeroporto di Peretola, è stato dedicato un giardino nel suo quartiere, l’Isolotto. E qui venne trucidata, in macchina, la notte di quell’ultimo appuntamento. Doveva essere un chiarimento, invece era una trappola. Di Teodoro aveva architettato tutto, fin nei dettagli. Lo riveleranno le chat del suo smartphone che venne sequestrato dalla polizia: all’amico del cuore, l’uomo aveva confessato sin dal pomeriggio il suo intento. Si era procurato il coltello, aveva fatto ricerche su google su come ucciderla e poi uccidersi. Sempre all’amico, inviò anche l’ultimo messaggio: "L’ho ammazzata, addio".