EMANUELE BALDI
Cronaca

Giunta, Galgani per il lavoro. Quota Giani, Manetti in pole. Poltrone per gli schleiniani

Il volto di punta della Cgil nella squadra di Funaro. Guccione verso la presidenza del Consiglio. L’equilibrio tra candidati ed ’esterni’. Spunta l’ipotesi di un tecnico alla mobilità come vicesindaco.

Giunta, Galgani per il lavoro. Quota Giani, Manetti in pole. Poltrone per gli schleiniani

Giunta, Galgani per il lavoro. Quota Giani, Manetti in pole. Poltrone per gli schleiniani

Il ’taglia e cuci’ del nuovo governo cittadino – coperto da un riserbo monastico della neosindaca Sara Funaro (ascolta tutti ma non spiccica verbo) sull’abito della giunta che a breve verrà ma l’orlo della quale è ancora fuori dai radar – avanza a colpi di forbici, ago e filo.

La nuova inquilina della Sala di Clemente VII le sta usando, si dice, tenendo anche in mano il ’manuale Cencelli’ della gratitudine. Tradotto: nelle scelte Funaro terrà conto anche della fedeltà e del sostegno alla sua causa in campagna elettorale.

Ecco dunque che il nome forte della nuova squadra del Salone de’ Dugento sarà giocoforza la sua spalla politica, l’ex assessore al commercio Giovanni Bettarini. Per lui una poltrona ben imbottita è pressoché certa. Resta da capire se sarà quella dell’urbanistica o se, al principale consigliere di Funaro, toccherà proprio il ruolo di suo vice. In teoria in questa corsa resta ancora avvantaggiato Andrea Giorgio, superschleiniano in riva d’Arno, ma le sue quotazioni nelle ultime ore sembrano in ribasso anche alla luce di qualche maldipancia della sinistra Pd. Se Giorgio non dovesse diventare il numero 2 (e se invece quel posto andasse al ’tecnico’ esterno che avrà in dote le grane della mobilità, un po’ come fece Leonardo Domenici con il compianto Beppe Matulli, babbo del tram?) avrà comunque deleghe robuste.

Anche il governatore Eugenio Giani – prima sponsor di punta dell’investitura nardelliana, senza primarie di coalizione, di Funaro e poi ’incalzatore’ dell’endorsement a Sara stessa di Stefania Saccardi dopo il primo turno – batte cordialmente cassa per avere un suo nome in giunta. Prescelta, come noto, è la capo di gabinetto Cristina Manetti le cui quotazioni sono tornate a salire con forza nelle ultime ore. Per la quota ’Nardella-Gianassi’ i nomi sono praticamente nero su bianco da un pezzo. Letizia Perini, campionessa di preferenze, ha già in tasca un assessorato (Commercio? Ambiente?) La figura di Jacopo Vicini, delfino nardelliano, sembra tagliata per la casella dello sport. Infine Benedetta Albanese, legatissima a Funaro, che potrebbe riprendere le deleghe della sicurezza ma stavolta con la stampella di un superconsulente.

E gli schleiniani? Detto di Giorgio, agli altri due nomi forti – e ben imbottiti di preferenze – e cioè Cosimo Guccione e Luca Milani non toccherebbero posti in giunta ma ruoli comunque di prestigio. Probabile che il primo diventi presidente del Consiglio comunale e il secondo capogruppo Pd (ma anche Fabio Giorgetti, gianiano, potrebbe aspirarvi). Ancora: per il lavoro i bookmakers danno in pole Paola Galgani, volto di punta della Cgil e figura espertissima del settore. Marzio Mori della lista Funaro sindaca resta nome caldo per il welfare (ma occhio che è l’assessorato a cui Sara tiene di più e penserà al nome giusto fino all’ultimo). Per la sinistra c’è Dario Danti, dato (quasi) per certo. In questo quadro ci sarebbero due esclusioni pesanti. Laura Sparavigna (la delusione può essere smaltita con la gestione di un ente culturale?) e Caterina Biti (per lei la presidenza di una commissione top?).