EMANUELE BALDI
Cronaca

Giunta, il rompicapo delle nomine. Cultura, suggestione Sacchi-bis. Nel pacchetto la delega vicesindaco

In molti ambienti, dai musei ai teatri s’invoca il ritorno, da Milano, dell’ex assessore. Difficile, non impossibile. Con una svolta civica a Bettarini potrebbe andare l’urbanistica, a Giorgio il sociale e a Perini il commercio.

Giunta, il rompicapo delle nomine. Cultura, suggestione Sacchi-bis. Nel pacchetto la delega vicesindaco

Giunta, il rompicapo delle nomine. Cultura, suggestione Sacchi-bis. Nel pacchetto la delega vicesindaco

L’armata schleiniana in riva d’Arno batte cordialmente cassa da giorni. Di contro l’argine dei riformisti, forte dell’impronta nardelliana – destinata, giocoforza, a non dissolversi prima di un pezzo viste anche le grandi sfide cittadine rimaste in itinere (restyling Franchi, sviluppo di Peretola e rivoluzione infrastrutturale su tutte) e la buona dose di consensi portata in dote nel granaio dem dai suoi fedelissimi alle comunali – tiene al tempo stesso forte e rilancia. In mezzo il governatore Eugenio Giani che siede al tavolo della spartizione delle poltrone.

La composizione della giunta Funaro è, nei fatti, ancora un rompicapo. Ma nel difficile esercizio di equilibrismi in corso d’opera spunta una suggestione civica che potrebbe mandare ogni palla in buca con un solo colpo di stecca.

Rimbalza un nome in città – con una certa insistenza negli ambienti ’alti’ dei teatri e dei musei – quello di Tommaso Sacchi, assessore alla cultura a Milano con dorati trascorsi a Firenze dove in anni recenti ha avviato importanti laboratori di tessitura culturale, dal filotto di gestioni dell’Estate Fiorentina fino alla riapertura del chiostro di Santa Maria Novella in chiave di danza. Troppo lunga da riepilogare la lista dei suoi impegni in una città alla quale è rimasto legato, qui conviene piuttosto cercare di capire quanto la suggestione di un suo rientro ’civico’ possa tradursi in realtà e aiutare a comporre il puzzle finale.

Una ragione chiave, sulla quale molti riflettono, sarebbe la necessità di affidare la cultura – casella più ’in’ della giunta tanto che lo stesso Dario Nardella ha voluto tenersela dopo la scelta di Sacchi di emigrare a Milano – non seguendo necessariamente il ’manuale Cencelli’ della spartizione delle poltrone in base a correnti e preferenze (tra gli eletti si era fatto il nome della campionessa di consensi Serena Perini) o alle quote Pd (è circolato a lungo a tal proposito il nome di Cristina Manetti – ora un po’ in ribasso – capo di gabinetto in Regione supersostenuta da Giani). Un nome del ’settore’ – qualcuno ha sussurrato anche quelli di Giorgio Van Straten, come pure di Cristina Acidini, Antonio Natali e perfino di Sergio Risaliti del Museo Novento – prima che politico sarebbe preferibile.

La prima sponsor di Sacchi sarebbe proprio la stessa Funaro con la quale i contatti sono sempre rimasti vivi. E se pare assai difficile un clamoroso ritorno di Sacchi come assessore è pur vero che il suo ruolo potrebbe essere reso più chic e stuzzicante dalla possibile ciliegina della fascia tricolore da vicesindaco. C’è una ratio. La poltrona di numero due è ambitissima. Gli schleiniani – Andrea Giorgio in testa, a cui alla fine potrebbe andare il sociale – la invocano a gran voce. Ci sembrava vicino anche Giovanni Bettarini, consigliere politico di Sara Funaro. E tuttavia Sara potrebbe fare scacco matto proprio con la carta Sacchi. A cascata in quota Giani potrebbero entrare Caterina Biti o, più dura, Fabio Giorgetti con deleghe da stabilire. A Perini potrebbero andare le attività produttive e a Bettarini l’urbanistica. Lo schleiniano Luca Milani sarebbe l’uomo giusto al lavoro e il collega di corrente Cosimo Guccione potrebbe fare il capogruppo Pd con Laura Sparavigna presidente dell’assemblea. La sicurezza, con il supporto di un supertecnico potrebbe tornare alla fedelissima di Funaro Bendetta Albanese. Nicola Armentano, vicino a Nardella, dentro con ruolo da capire. Quota Verdi-Sinistra a Nicola Danti.