Cronaca

Gkn, appello a tre Nardella e Giani dal ministro Urso "Più ragionevolezza"

Doppio invito dalle istituzioni: ai lavoratori per l’accesso al sito e alla proprietà affinché venga presentato il piano industriale

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di Barbara Berti

Al lavoro per garantire la cassa integrazione e per trovare nuovi acquirenti. Ma anche un appello a consentire l’accesso al sito e a presentare il piano industriale E’ quanto emerge dall’incontro di ieri pomeriggio al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ex Mise, tra il ministro Adolfo Urso, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e il sindaco di Firenze Dario Nardella per la vertenza ex Gkn, ora Qf, di Campi Bisenzio. Un incontro fortemente voluto dalle istituzioni locali, tanto che l’altro ieri il presidente del consiglio comunale di Firenze, Luca Milani, aveva inviato una lettera per sollecitare il ministro a un intervento per produrre effetti positivi sulla questione, soprattutto in virtù del fatto che oltre 300 lavoratori sono senza stipendio e ammortizzatore sociale da ottobre.

"MIMIT, Regione e Comune hanno condiviso, in questo delicato momento, un appello di ragionevolezza ai lavoratori per consentire di completare le procedure necessarie per gli ammortizzatori sociali previsti: si chiede quindi a tutti i lavoratori di consentire l’accesso allo stabilimento" recita la nota del ministero che poi fa un appello alla proprietà, l’imprenditore Francesco Borgomeo. "Si chiede alla società di redigere e formalizzare il piano necessario per la richiesta di cassa integrazione, passo fondamentale per il futuro industriale dello stabilimento nell’interesse comune". Il governatore Giani è rientrato da Roma soddisfatto per il clima instaurato con il ministro e speranzoso in una svolta per la ex Gkn a partire dal via alla cassa integrazione.

In mattinata, invece, gli operai avevano presentato le prossime iniziative per salvaguardare la fabbrica: la consultazione popolare e la giornata campale del 4 dicembre quando si susseguiranno una serie di workshop per portare avanti quattro filoni per la reindustrializzazione dal basso. Con una premessa: "Se arriviamo al secondo Natale senza stipendi, sarà un Natale di mobilitazione e chiameremo Firenze a unirsi a noi ancora una volta". Oggi, intanto, parte la Consultazione popolare autogestita sul futuro della fabbrica: più di 100 seggi in circoli, cinema, luoghi di lavoro (come il Cartonificio di Sesto Fiorentino e la Iron & Logistics), piazze, mercati, librerie, con oltre 300 volontari, decine di organizzazioni e associazioni mobilitate per la prima iniziativa del genere a livello italiano.

"Senza piano industriale la fabbrica brucia liquidità: rompiamo l’assedio, serve pubblica utilità e controllo pubblico" tuona la Rsu ex Gkn chiamando al voto Firenze e Prato per chiedere ai residenti (ma anche ai lavoratori) se sono favorevoli a intervento pubblico immediato per lo stabilimento, così come all’eventuale concessione della cassa integrazione, vincolandoli però al principio di pubblica utilità e controllo pubblico. "L’alternativa - dicono i lavoratori - è tra un pubblico che copre le carenze del privato e un pubblico che trasformi questa fabbrica in una leva di benessere e di transazione ecologica".