
Gli antichi mestieri che spariscono. Il progetto per salvare gli scalpellini
Firenzuola – pietra serena – scalpellini: un trinomio stretto, perché se la pietra è uno dei pilastri dell’economia firenzuolina, lo scalpellino, che la pietra serena trasforma, è ruolo indispensabile. Ma questo antico mestiere sta scomparendo. E per questo a Firenzuola è stata avviata una nuova iniziativa, un’associazione di persone accomunate dalla passione per la lavorazione della pietra serena. E il primario scopo di "Scalpellini di Firenzuola" è quello di preservare e tramandare l’antico mestiere. "Ben volentieri – dice il sindaco Giampaolo Buti – abbiamo cercato di dare una mano all’associazione consentendole di porre la sede della loro ‘Bottega artigiana" proprio all’interno del museo della pietra serena, nell’antica e prestigiosa rocca dove ha sede il comune. E credo sia importante anche l’attenzione che la stessa associazione rivolge al turismo culturale, finalizzato alla conoscenza della lavorazione della pietra serena e del territorio dell’Alto Mugello." Un punto centrale della nuova iniziativa sarà sicuramente la formazione. "Vogliamo rappresentare – spiegano i promotori – il lavoro di scalpellino in tutte le sue caratteristiche ed origini, mediante corsi di formazione sia amatoriali che professionali. Crediamo che corsi del genere siano fondamentali per i giovani che intendono intraprendere questo mestiere. Spesso le aziende di oggi benché siano all’avanguardia dal punto di vista tecnico produttivo industriale, non hanno le possibilità di poter insegnare il mestiere sotto il profilo dell’antico metodo artigianale." Molto soddisfatta è l’assessore alla cultura Monica Poli: "Ringrazio - dice - il prof. Nucciotti dell’Università di Firenze, che ha dato una spinta importante per la costituzione dell’associazione, al fine di poter trasmettere il "sapere" degli scalpellini in altri ambiti. Da parte nostra, in accordo con la Proloco che gestisce gli spazi del Museo della Pietra Serena, abbiamo pensato che quella è la sede ideale ed il pensiero di poter animare il museo con le attività dei nostri artisti, e di trasmettere le abilità dei nostri scalpellini, la nostra storia, ai giovani, ci rende orgogliosi e pronti a sostenerli in ogni iniziativa".
Paolo Guidotti