Studenti a lezione di cotto a Tavarnuzze. I ragazzi delle medie hanno avuto come docenti di eccezione gli artigiani-artisti delle tre storiche aziende del settore Massimo Carbone Terrecotte - Wine Jars, Terrecotte Pesci Giorgio & Figli e Artenova srl. Gli esperti hanno coinvolto i ragazzi nella grande ricchezza della terra in cui vivono: quell’argilla da cui la tradizione e la maestria degli artigiani riescono a far nascere dei capolavori amati in tutto il mondo e che tramandano una storia millenaria. Col cotto di Impruneta sono stati realizzati fin dal Medioevo ville, chiese, pavimenti, decorazioni architettoniche e manufatti artistici che ancora oggi caratterizzano il paesaggio toscano (e non solo).
Il progetto didattico accolto dalla scuola Ghirlandaio è promosso da Cna Chianti quale spin-off del progetto madre nato dieci anni fa nella vicina San Casciano. L’iniziativa imprunetina coinvolge quattro classi prime in un ciclo di laboratori dedicati esclusivamente alla lavorazione del cotto per trasmettere non solo le tecniche, ma anche la passione e il senso di appartenenza a una tradizione artigianale unica. Ieri mattina gli studenti delle classi IA e IB hanno preso parte al primo laboratorio sotto la guida del maestro artigiano Massimo Carbone. Nei prossimi incontri saranno coinvolti anche gli altri alunni, per un percorso che unisce pratica artigianale, conoscenza del territorio e orientamento al lavoro.
"Dare spazio a una tradizione radicata come il cotto imprunetino rafforza il legame tra mestiere, territorio e futuro – dice Veronica Cei, presidente Cna Chianti –. Lavorare la terra con le proprie mani aiuterà i ragazzi a capire il valore del fare, della creatività e dell’impegno". Al termine del percorso, anticipa l’assessore alla pubblica istruzione Irene Marchetti, "i lavori saranno esposti in una mostra alla Fornace Agresti".