STEFANO BROGIONI
Cronaca

Gli interrogatori: "Ho detto tutto, tutto". E Spinelli invoca la libertà: ora basta domiciliari

Negli incontri a bordo dello yacht dell’imprenditore si sono decisi i destini di Genova. Un’ora e mezza davanti al magistrato per rispondere alle domande sui contributi elettorali. Il suo avvocato: "Si è sfogato". Presto sarà ascoltato come testimone il sindaco Bucci.

Gli interrogatori: "Ho detto tutto, tutto". E Spinelli invoca la libertà: ora basta domiciliari

"Ho detto tutto, tutto...". La verve di Aldo Spinelli non è passata, nonostante martedì scorso sia iniziata la settimana più dura del re del porto di Genova, finito agli arresti domiciliari nell’inchiesta per corruzione che sta scuotendo la Liguria. Così, intorno alle due di ieri pomeriggio, con i cronisti che attendono la fine del suo interrogatorio dinanzi al gip Paola Faggioni, l’84enne ex patron di Livorno e Genoa, scambia qualche battuta, sebbene proibita dalla misura emessa nei suoi confronti. "Fate i bravi, mi raccomando".

Spinelli era entrato nella stanza del giudice un’ora e mezzo prima. Un lasso di tempo abbastanza ampio in cui l’imprenditore, assistito dall’avvocato Andrea Vernazza, "ha risposto a tutte le domande e si è sfogato", precisa il suo legale, che non ha aggiunto altro, perché "le indagini sono ancora in corso".

In virtù dell’atteggiamento assunto da Spinelli – che al contrario degli altri indagati eccellenti non si è avvalso della facoltà di non rispondere, come invece hanno fatto l’ex presidente dell’autorità portuale, Paolo Emilio Signorini e il governatore Toti – il difensore ha anche chiesto la revoca degli arresti domiciliari. Anche su questo aspetto, l’imprenditore ha commentato con una battuta: "Penso di meritarmelo". Spinelli è accusato di corruzione nei confronti del governatore della Regione Liguria (il quale avrebbe beneficiato di contributi versati ai suoi comitati elettorali in cambio di decisioni politiche favorevoli ai suoi interessi imprenditoriali) e verso l’ex presidente dell’Autorità portuale, Signorini, "remunerato" con soldi, regali, viaggi lussuosi a Monte Carlo per lui e le sue accompagnatrici.

Ma dalle carte contenute negli otto faldoni che la Dda ligure ha depositato, emerge tutta l’influenza di Spinelli sulla politica cittadina: sul suo yacht Leila, ormeggiato alla Marina Fiera, dinanzi a caviale e champagne si decide il futuro economico della città, le cui sorti s’intrecciano al porto e alle infrastrutture, come la diga foranea che, secondo una ricostruzione non soltanto investigativa, avrebbe permesso alla sua holding di incrementare ulteriormente affari e valore.

Non a caso, dalla corte di Spinelli passano tutti: dal Pd dell’ex governatore ligure Burlando, al sindaco leghista Marco Bucci (entrambi sono estranei all’inchiesta), oltre ovviamente a Toti. Tutti hanno beneficiato dei finanziamenti, anche se il figlio dell’imprenditore, Roberto, dalle intercettazioni pare assai meno incline del padre a "oliare" il sistema politico. Pure Spinelli junior (raggiunto dalla misura dell’interdizione ad esercitare attività imprenditoriale), ieri mattina, è comparso davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia. E anche lui, come il padre, ha risposto alle domande, per circa due ore, ma prendendo le distanze: "Ha fatto tutto lui".

Ha scelto le dichiarazioni spontanee Francesco Moncada, membro del cda di Esselunga all’epoca delle contestazioni, collocate nel 2022 a ridosso delle elezioni comunali. Moncada, ha spiegato il suo legale, l’ex ministro Paola Severino, "ha in particolare, sottolineato che in occasione dell’incontro svoltosi il 17 marzo 2022 presso la sede della Regione ha sempre inteso agire nel pieno rispetto della legalità e in assoluta trasparenza. Come risulta dal testo delle intercettazioni, ha sempre espresso la volontà di agire ’alla luce del giorno’ ed ha negato pertanto di aver aderito ad alcun patto illecito". "Quanto agli aspetti tecnici e burocratici della pratica di Sestri (dove Esselunga deve aprire un nuovo supermercato, ndr) Moncada ha sottolineato che essa ha avuto un iter molto lungo e articolato, avviata a livello Comunale nel lontano agosto 2010, passato attraverso sentenze favorevoli del Tar e del Consiglio di Stato, e infine approdata in questi giorni alla fase della prima conferenza dei servizi. Di contro la pratica di Savona non necessitava di alcun passaggio regionale".

I pm Monteverde e Manotti, intanto, vanno avanti. Prossimamente sarà sentito, come persona informata sui fatti, il sindaco Marco Bucci. In queste ore sono comparse anche la deputata Ilaria Cavo e Beatrice Cozzi Parodi, quest’ultima una delle amiche di Signorini dei soggiorni a Monte Carlo. Presto toccherà anche all’altra donna, la soubrette Tamara Musso.