Gli ispettori a Sollicciano: tre mesi per sistemare tutto

La direttrice del carcere di Sollicciano a Firenze rischia sanzioni e procedimento penale per gravi carenze strutturali e igienico-sanitarie. Deve sistemare tutto entro 90 giorni, ma mancano finanziamenti.

Gli ispettori a Sollicciano: tre mesi per sistemare tutto

Gli ispettori a Sollicciano: tre mesi per sistemare tutto

di Pietro Mecarozzi

Oltre 25mila euro di sanzioni e 90 giorni di tempo per sistemare tutto ciò che non va nel carcere di Sollicciano, a Firenze. È il verbale di prescrizione, compilato dagli ispettori – inviati dal capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) – dopo che hanno riscontrato contravvenzioni a leggi per l’igiene o sicurezza sul posto di lavoro (in questo caso il penitenziario fiorentino), alla direttrice Antonella Tuoni. Atti che saranno trasmessi alla procura di Firenze, la quale aprirà un procedimento penale contro

la direttrice per i reati contestatele in quanto datrice di lavoro. Secondo gli ispettori del Dap, che per due volte hanno visitato Sollicciano a metà giugno e a inizio luglio, Tuoni non avrebbe osservato gli obblighi del datore di lavoro non delegabili. A partire in primis dai requisiti degli ambienti di lavoro richiesti per legge. In altre parole, le carenze strutturali che Sollicciano lamenta da anni, e di cui il nostro giornale ha dato ampiamente risalto in queste ultime settimane, sono responsabilità della direttrice. E deve essere lei a provvedere alla sua bonifica. In particolare, si legge ancora, Tuoni (ripeto: in 90 giorni) dovrà sistemare "le pareti e le scale delle sezioni detentive intrise di tracce presumibilmente ematiche e non solo". Ma anche far sparire dagli ambienti di lavoro "insetti, cimici e blatte". E ripristinare "l’agibilità dei corridoi, delle camere di pernottamento, dei locali comuni e del locale destinato a colloqui telefonici, anneriti a seguito di incendi". Poi ci sono i lavori all’impianto elettrico (da controllare in considerazione delle numerose infiltrazione di umidità e muffe), quelli di pulizia, e quelli per l’impianto di aerazione e ricircolo dell’aria. Insomma, tutti quegli interventi che da tempo servono a Sollicciano, e che sono fermi dal febbraio 2023, da quando la stessa direttrice Tuoni ha constato che quanto fatto nelle sezioni non era servito a fermare le infiltrazioni d’acqua nei locali. Ma chi paga? Al momento, il Governo non ha previsto finanziamenti per il penitenziario fiorentino, ogni giorno che passa sempre più abbandonato al suo destino.