Gli scatti del Novecento. La Firenze che non c’è più nella raccolta di Akos e Miklos

In un portale on line “libero“, curato da due ungheresi, il racconto della città del secolo scorso. I volti di una volta e le vie devastate dalla guerra: le immagini che ci fanno emozionare. .

FIRENZE

Ci sono il David con la foglia di fico, la statua del re in piazza della Repubblica e le belle insegne del passato. Ma, soprattutto, c’è una Firenze silenziosa, calma, quasi irreale. A farci riassaporare, con un pizzico di nostalgia, come eravamo ci pensano… due ungheresi.

Proprio così. Dal 2010, da un’idea di Ákos Szepessy e Miklós Tamási, è nato un archivio fotografico digitale, senza diritti d’autore, in cui sono disponibili oltre 100mila scatti da tutto il mondo. Sono foto perlopiù amatoriali, che mettono in luce la quotidianità. Firenze non poteva non esser presente all’interno dell’archivio Fortepan, questo il suo nome, via via ampliatosi grazie a donazioni di famiglie e di persone comuni. La nostra città appare ritratta dal 1900 al 1979. Dalle piazze quasi deserte si passa alle prime automobili ed alle motorette.

Un viaggio nel tempo, prima in bianco e nero e poi a colori, che emoziona. Ci sono gli uomini coi loro cappelloni neri che si intrattengono in piazza Duomo, le signore eleganti, i bambini coi pantaloni corti. Due immagini ci riportano al periodo cupo della guerra: sono del 1946 e ci mostrano via Calimala e Borgo San Jacopo distrutte dai nazisti. Nel dopoguerra, ecco che la modernità irrompe con le automobili e i tram. Nel 1959, un vigile sul suo piedistallo in piazza Duomo regola il traffico dell’epoca. I bus stazionano in piazza della Signoria nel 1965, anno in cui si posteggiava senza problemi in via dell’Ariento. Fa quasi sorridere, poi, lo scatto, sempre di quell’anno, che ritrae l’A1 ad una sola corsia. Tra gli anni Sessanta e Settanta le piazze storiche iniziano ad accogliere i primi visitatori, ma siamo ovviamente lontani anni luce dal turismo di massa odierno e dalla logorante frenesia dei nostri complicati tempi. L’ultimo scatto a colori dedicato a Firenze, datato 1979, ritrae un autobus che passa da via Panzani: il numero 13. Firenze è ancora ordinata e pulita. Chissà come apparirà ai posteri quella di adesso.

Elettra Gullè