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Gli studenti incrociano le braccia. Freddo, muffa e pochi impianti : "Sei licei mercoledì in sciopero"

Dal Da Vinci al Machiavelli fino all’Agnoletti, gli studenti chiedono spazi e sicurezza. E sull’ex caserma Ferrucci c’è la proposta: "Niente Rsa, dedichiamola all’istruzione".

Una delegazione deglis tudenti davanti allo striscione che spiega alcune delle ragioni della protesta del prossimo mercoledì

Una delegazione deglis tudenti davanti allo striscione che spiega alcune delle ragioni della protesta del prossimo mercoledì

di Gabriele Manfrin

"Aule gelide, termosifoni che non funzionano, finestre rotte, infiltrazioni d’acqua". Le scuole superiori fiorentine sono pronte a scendere in piazza, con uno sciopero annunciato per mercoledì prossimo. I rappresentanti degli studenti, hanno espresso le motivazioni dietro alla scelta a Palazzo Medici Riccardi, sede della Città metropolitana. E da qui hanno lanciato il loro grido di allarme: gli alunni dei licei Elsa Morante, Machiavelli, Capponi, Agnoletti, Da Vinci e Pascoli incroceranno le braccia il 16 aprile. Chiedono spazi, sicurezza e investimenti, e si dicono esasperati da tre anni di denunce rimaste inascoltate. Tanto da spingerli, adesso, ad un’iniziativa platela pur di farsi ascoltare dalle istizioni.

La protesta potrebbe coinvolgere migliaia di studenti al grido di "No freddo, no allagamenti" come lo striscione esposto durante il sit-in non lascia spazio alle interpretazioni. E la studentessa dello scientifico Da Vinci, Aurora Borchi, quando elenca i problemi che attanagliano la sua scuola, non fa sconti: "La nostra situazione è difficile a causa del cantiere interno all’edificio. Le difficoltà per la didattica sono immense. Ci sono rumori costanti durante le lezioni che ne impediscono il corretto svolgimento". Secondo la studentessa, i disturbi sono quotidiani, ogni giorno ci sono trapani, martelli e frastuono.

"La sicurezza non sembra il massimo", aggiunge, "dato che due vie di fuga nei piani sono chiuse dai lavori". Ma per gli studenti dello scientifico di Novoli, la disattenzione è generale: "Nei bagni del primo e del secondo piano sono chiusi i lavandini", tuonano durante il presidio. "I ragazzi non possono lavarsi le mani e sono costretti a salire di piano, congestionando gli altri". Ma anche gli alunni del Machiavelli reclamano un cambio di passo: "Gli allagamenti ormai sono una costante. Basta un temporale" spiega Francesco El Asmar, rappresentante d’istituto. "In più, d’inverno ci sono settimane intere in cui i termosifoni non vanno. Ormai siamo costretti ad arrivare in classe con le coperte".

Gli studenti, per combattere il freddo, chiedono anche più manutenzione: "Si deve intervenire sulle finestre, fanno entrare il freddo e uscire il calore. Insomma, l’opposto". Durante lo sciopero del 16 aprile, i delegati degli studenti incontreranno la Città metropolitana e chiederanno un vertice congiunto tra rappresentanti di istituto, collettivi delle scuole e l’ente metropolitano: "Ci aspettiamo che arrivino con le idee chiare su cosa sia necessario fare per cambiare la situazione".

Al centro della mobilitazione c’è anche una proposta precisa: trasformare l’ex caserma Ferrucci in un polo multifunzionale con palestre e spazi aperti alle scuole e al quartiere. Questa proposta si inserisce in un dibattito più ampio sul futuro dell’ex caserma, che ha visto diverse proposte, tra cui la realizzazione di una residenza per anziani di lusso. Dedicare la Ferrucci alle scuole permetterebbe, secondo i ragazzi, non solo di creare nuovi spazi, ma anche di risparmiare risorse.

"Abbiamo chiesto al Comune che si trasformi in uno spazio dedicato alle scuole", continuano "sia per fare educazione fisica che per le assemblee di istituto. Oggi molte scuole sono costrette a pagare di tasca propria per avere un luogo idoneo".