![La conferenza stampa dell'avvocata Filomena Gallo, segretaria dell'associazione Luca Coscioni (Giuseppe Cabras/New Press Photo) La conferenza stampa dell'avvocata Filomena Gallo, segretaria dell'associazione Luca Coscioni (Giuseppe Cabras/New Press Photo)](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/NDVkZGMxZGItN2ViMC00/0/la-conferenza-stampa-dell-avvocata-filomena-gallo-segretaria-dell-associazione-luca-coscioni-giuseppe-cabras-new-press-photo.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
La conferenza stampa dell'avvocata Filomena Gallo, segretaria dell'associazione Luca Coscioni (Giuseppe Cabras/New Press Photo)
Firenze, 10 febbraio 2025 – "Gloria voleva essere lucida fino alla fine. Voleva scegliere il momento giusto per andarsene nel rispetto del suo concetto di dignità personale. La sua volontà è stata ignorata. La Toscana deve approvare regole per impedire che ciò si ripeta". L’avvocata Filomena Gallo, segretaria dell’associazione “Luca Coscioni” commenta la morte della 70enne fiorentina affetta da broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) e che era da tempo in attesa di poter accedere al suicidio medicalmente assistito, più precisamente d poter avere un farmaco letale che non è arrivato nonostante il percorso avviato nel febbraio 2024 alla Usl Toscana Centro. Gallo ricorda che in Italia l’accesso al suicidio medicalmente assistito è garantito dalla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale. "Negare la fornitura dei farmaci, reperibili in Italia solo nel circuito ospedaliero – secondo Gallo – significa violare la volontà della persona, disapplicare il giudicato costituzionale e creare nuove discriminazioni”.
Gallo racconta: “Dopo un ulteriore peggioramento aveva iniziato la sedazione palliativa il venerdì pomeriggio. Gloria avrebbe voluto restare lucida fino alla fine, aveva previsto nel suo testamento biologico questa ultima opzione solo in caso di peggioramento grave. Aveva chiesto di poter accedere al suicidio assistito, ma le sue legittime richieste sono state ostacolate dalla azienda sanitaria locale”.
Ed è proprio questa situazione che, secondo Gallo, "dimostra quanto sia urgente una legge regionale che garantisca tempi certi e procedure chiare per il servizio sanitario regionale per la verifica delle condizioni della persona malata che vuole procedere con l'accesso alla morte volontaria secondo la procedura indicata dalla Consulta". Per Gloria, infatti, "l'unica opzione rimasta è stata la sedazione palliativa, che aveva sempre rifiutato. Ma nelle ultime ore di vita le sue condizioni sono peggiorate talmente da costringerla ad accettare". Per questo "la storia di Gloria evidenzia l'importanza della campagna 'Liberi Subito'" promossa dall'associazione Luca Coscioni, "che propone leggi regionali per regolamentare il percorso di suicidio assistito, garantendo tempi certi e procedure trasparenti. In Toscana, come in altre regioni infatti, "il servizio sanitario non garantisce tempi certi di verifica delle condizioni da parte del servizio sanitario nazionale". Gallo conclude: “In altre regioni le aziende sanitarie hanno erogato il farmaco necessario e il malato ha potuto auto somministrarselo, come è stato in Veneto, in Friuli Venezia Giulia, ma qui in Toscana, per la prima volta dalla sentenza della Consulta del 2019, abbiamo assistito al diniego per Gloria e anche per un'altra persona malata di cui renderemo noti i fatti appena siamo pronti”.