"Era il 20 dicembre 2020 e tutti i telegiornali parlavano dell’iniziativa nazionale delle ’Primule’, ovvero della necessità di allestire degli spazi per le vaccinazioni. Allora pensai di scrivere al presidente Giani e di proporgli di lanciare dalla Toscana un modello diverso, che utilizzasse gli spazi chiusi in quel momento proprio a causa del Covid. Mi rispose il 24 dicembre e mi disse: ‘si può fare’". Massimo Gramigni, presidente dell’associazione Nelson Mandela Forum racconta così la nascita del grande hub fiorentino, aperto l’11 febbraio 2021 in uno spazio fino ad allora dedicato al divertimento, fra concerti, spettacoli ed eventi sportivi. "In quel momento – ha detto ancora – in Toscana c’erano 100 cinema, 70 teatri e 20 palasport chiusi, già perfettamente attrezzati per poter ospitare grandi numeri di persone, dotati di bagni, senza barriere architettoniche. Insomma perfetti per essere convertiti al nuovo uso senza interventi o lavori. Ma se il progetto si è poi concretizzato, il merito va alle persone: medici, infermieri, volontari, personale amministrativo. E il mio grazie va in particolare al direttore del Mandela Giuseppe Malgeri e alla vicedirettrice Silvia Marchi, che in tutti questi mesi hanno curato ogni aspetto organizzativo, permettendo a questa struttura di svolgere al meglio la nuova funzione".
Da oggi il Mandela tornerà al suo vecchio ruolo. Ma, come ha ricordato lo stesso Malgeri, la parentesi dell’hub sarà difficile da dimenticare. "Quella che abbiamo condiviso – ha detto – è un’esperienza che ricorderemo nel tempo e che continuerà a unirci. È stato emozionante vedere questo ambiente trasformarsi grazie a un impegno collettivo così grande".
Li.Cia.