MANUELA PLASTINA
Cronaca

"Grande Fratello? Meglio il teatro"

Nathalie Caldonazzo domani in scena al Lumiére con Francesco Branchetti con "Parlami d’amore"

di Manuela Plastina

L’ultima esperienza televisiva all’interno della casa del Grande Fratello ha solo rinnovato la notorietà di Nathalie Caldonazzo, una presenza costante del piccolo schermo, ma che ama i palcoscenici teatrali. Oggi alle 20,45 e domani alle 16,45 sarà a Firenze al Teatro Lumiere con la commedia "Parlami d’amore" di Philippe Claudel con la regia di Francesco Branchetti, attore protagonista con lei sul palco. Come mai ha accettato di partecipare a questo spettacolo? "E’ un testo a due, una bella prova come attrice. Mi piace molto Claudel, amo il suo cinico e sarcastico umorismo. Poi lavoro sempre volentieri con Branchetti: a settembre inizieremo insieme anche la tournee di Sushine di William Mastrosimone".

La commedia che portate in scena al Lumiere è una storia d’amore?

"E’ più un racconto di vita a due. Parla di una coppia di francesi sposati da 30 anni, con due caratteri, estrazioni sociali e culture del tutto eterogenei. Sono diversi anche nel modo di crescere i figli. Il racconto è di una serata, un dopo cena di lavoro con l’ennesima discussione perché il marito si convince che lei abbia una relazione con un collega. Ma il loro è un modus vivendi: alla fine stanno bene così, nella loro relazione".

Lei è appena uscita dall’esperienza del Grande Fratello, che mette a nudo di fronte alla telecamera. Ma subito è voluta risalire sul palcoscenico. Cosa le dà il teatro?

"La televisione mi piace, il cinema pure. Ma il palco è il mio primo amore. È un rapporto immediato col pubblico. È più emozionante perché lì, in un’ora e mezzo, devi dimostrare tutto ciò di cui sei capace. Tanto più dopo i due anni difficili che abbiamo vissuto".

La pandemia vi ha tolto la quotidianità del vostro mestiere. "Come a tutti, ha tolto tanto. Noi poi come categoria siamo stati messi da parte, poco tutelati. Ora però il pubblico ha voglia di venire a teatro, di socializzare, di sorprendersi. C’è una voglia di normalità ricercata anche in un palcoscenico teatrale che ti fa sognare, ti dà stimoli. È una magia che si vive in ogni platea".

Progetti futuri?

"Oltre a Sunshine, del quale stiamo per affrontare il copione per partire subito dopo l’estate, ho dei progetti televisivi importanti, ma ancora è presto per poterne parlare".

Che legame ha con Firenze? "Fortissimo, così come con tutta la Toscana una terra che da sempre frequento. Rimarrò poco, arrivando poche ore prima dello spettacolo al Teatro Lumiere e partendo subito dopo la replica pomeridiana di domenica. Ma conto di girare un po’ per le strade e incontrare i fiorentini, che adoro".