REDAZIONE FIRENZE

Grandi progetti e incompiute. La città a due velocità: la mappa

Dalla seconda vita dell’ex ministero delle Finanze all’attesa per la riqualificazione del liceo artistico

I tasselli del puzzle, stanno andando al loro posto. E sicuramente l’inaugurazione di Yves Saint Laurent nell’ex palazzo delle Finanze è forse il successo più vivido del decennio Fallani da sindaco. Non conoscendo la storia, non ci sarebbero suoi meriti nellavicenda visto che la struttura era di proprietà pubblica e l’inquilino è privato, ma in pratica è stato il sindaco il grande tessitore dell’operazione, avvicinando domanda e offerta per chiudere una partita di degrado che durava da trent’anni. Ma nella Scandicci delle grandi irrisolte, anche i suoi predecessori hanno avuto giorni di gloria per il recupero dei grandi ‘vuoti’. A Giovanni Doddoli per esempio è da ascrivere la demolizione dell’ex Sims di via Allende, con il successivo intervento residenziale. Simone Gheri invece ha accolto il presidente della Repubblica Napolitano nell’inaugurazione della scuola di Magistratura realizzata nella storica villa di Castelpulci, dimora patrizia fiorentina e poi manicomio dove. Sarà stata la necessità di spazi per le imprese cittadine, sarà stata la voglia di riempire i vuoti, ma in città sono state sistemate anche le ex fabbriche della Electrolux, oggi Univergomma, e la ex Moranduzzo di via Pisana, attualmente insediamento produttivo di Prada. Nel domino dei capannoni a vita nuova restituiti anche l’ex Matec di via delle Nazioni Unite, che oggi ospita l’ Art Lab di Gucci, la ex Ciatti di via VIII marzo sede dell’azienda FrancoVago, la ex Fonderia delle cure, oggi ‘casa’ di Braccialini. La nuova sede di YSL è stata per anni un enorme monumento allo spreco. Un mastodonte in cemento armato, costato senza essere stato ultimato qualcosa come 120 miliardi di vecchie lire. Doveva essere il centro del ministero delle Finanze per la gestione dei 740 delle regioni del centro Italia. Un bunker a tre piani, in cemento, costruito tra il 1991 e il 1994: 28.700 metri quadri di superficie edificata su un lotto di 58.000. Venne realizzato all’85%, poi è stato lasciato in stato d’abbandono fino alla rinascita. Ma non solo rose e fiori, nella lista delle cose da sistemare, ci sono l’ex Alberti (ma c’è un progetto di trasformazione già pronto), il completamento del villaggio artigiano in via del Padule (mancano ancora certezze), e il centro commerciale del Pontignale: Unicoop dice da anni che lo realizzerà. Per ora non s’è vista una ruspa.

Fabrizio Morviducci