REDAZIONE FIRENZE

"Grano e girasoli, situazione tragica: produzione scesa del 30%"

Neri, Confagricoltura: "Caldo e siccità stanno compromettendo il nostro lavoro"

Il caldo feroce che ha colpito Firenze e la sua provincia, oltre ad essere un problema per le persone, costrette a fronteggiarlo in ogni momento, sta diventando un problema reale per il mondo dell’agricoltura. Un problema che procede di pari passo con quello idrico, che rischia di mettere davvero in ginocchio un settore che già arrivava da un periodo di difficoltà.

"Siamo effettivamente davanti ad un quadro tragico - spiega Marco Neri, presidente di ConfAgricolutra Toscana -. La situazione attuale è tutt’altro che facile, e sta colpendo il nostro settore in alcuni punti dove in questo momento avevamo bisogno di tutt’altro.

L’attualità ci dice che a seguito di questa siccità, il raccolto dei cereali sarà inferiore del 30% rispetto alle aspettative, e per altri tipi saremo oltre il 50%. Considerando quanto stiamo parlando della situazione del grano, complice anche il periodo della crisi internazione, sicuramente questo non ci aiuta. Stessa cosa, forse peggiore, per i girasoli, che avranno un calo di almeno il 50%. L’olio di girasoli è una risorsa che, a seguito del conflitto in Ucraina, avremmo voluto aumentare, invece non potremo. Altri prodotti che potrebbero avere delle difficoltà sono, per esempio, i pomodori, i meloni ed i cocomeri. Il problema è per tutte le colutre primaverili ed estive, che rischiano di trovarsi profondamente in difficoltà a seguito del caldo e della siccità attuale. Non dimentichiamo inoltre le difficoltà dovute dall’abbassamento della falda acquifera. Firenze fortunatamente non ha molti problemi idrici, ma la zona intorno e la regione non sono certo messe bene. Il rischio di razionamento c’è". E se la situazione attuale è tutto fuorchè idilliaca, anche guardando al futuro le certezze sono poche. "Per le colutre future dipenderà molto dalla situazione dell’acqua - spiega Neri -. Dovremo capire quando, più avanti, dovendo andare ad attingere ai pozzi e ci renderemo conto se c’è acqua o no.

Per esempio gli ortaggi potrebbero avere dei problemi futuri. Per quanto riguarda olive e viti, invece, la situazione potrebbe essere migliori. Sono piante diverse, con radici profonde che possono trovare sostentamento. Sono comunque due colutre da tenere d’occhio, non ancora in una situazione traumatica ma da non sottovalutare. Al momento è ancora difficile fare pronostici".

ia.na.