"Secondo lei, i conflitti che ci sono nel mondo anche vicino a noi, come in Ucraina, possono essere terreno fertile per la mafia?". "La piaga statunitense del Fentanyl può diventare business per la mafia italiana?". "Perché ha deciso di fare il magistrato? Ha mai momenti di sconforto?". Le domande degli studenti dell’istituto Gobetti Volta al procuratore della Repubblica presso il tribunale di Napoli Nicola Gratteri sono state tante, tutte interessanti e appropriate e hanno spaziato dai grandi temi internazionali e nazionali alla quotidianità del magistrato.
Gratteri, in una gremita palestra dell’istituto superiore di Bagno a Ripoli, ha risposto a tutti. "Parlare coi ragazzi – ha ribadito – non è mai tempo perso: come spugne, assorbono tutto nel bene e nel male. È confortante trovare giovani così, che si interessano al mondo e mostrano capacità di ascolto e riflessione".
La discussione è spaziata dal traffico internazionale di stupefacenti allo sfruttamento delle risorse e al cambiamento climatico come nuovo "mercato" della criminalità. Il procuratore Gratteri, al fianco del sindaco Francesco Pignotti e del dirigente scolastico Simone Cavari, ha esortato i ragazzi a investire sulla scuola: "In un mondo sempre più complesso, è importante avere gli strumenti per comprendere la realtà. Qui ci si inizia a confrontare con le difficoltà della vita. Anche un voto giudicato ingiusto, diventa formativo".
Il procuratore Gratteri era già stato a Bagno a Ripoli domenica pomeriggio, incontrando i cittadini in un affollato auditorium alla Casa del Popolo di Grassina, in un dialogo coordinato dalla caporedattrice del Tg Rai Toscana Cristina Di Domenico. Lo spunto è stato l’ultimo libro di Gratteri, scritto con Antonio Nicaso ’Una Cosa sola – Come le mafie si sono integrate al potere’.
Manuela Plastina