Manuela Plastina
Cronaca

Grazia e Velio, uniti oltre la morte. “Aiutateci a ritrovare le loro fedi”

E’ deceduta a Careggi, al dito aveva anche l’anello del marito scomparso nel 2010. L’ipotesi del furto

velio

Grazia e Velio si erano sposati 58 anni fa. Da quando lui, nel 2010, è venuto a mancare, la moglie portava all’anulare anche la sua fede. Grazia è morta il 14 agosto, al dito non aveva più i due anelli

Firenze, 26 agosto 2024 – La loro storia d’amore, durata anche oltre la morte, era simboleggiata dalle due fedi nuziali che li hanno uniti 58 anni fa. Dopo la scomparsa del suo amato Velio, avvenuta nel 2010 dopo 44 anni di matrimonio, Grazia ha continuato a tenerla al dito insieme a quella del marito. Non si toglieva mai i due anelli. Anche quando è stata portata a Careggi la notte del 4 agosto li aveva all’anulare.

"Era vigile, contavamo tornasse a casa presto e non abbiamo pensato di toglierle le fedi per sicurezza – ricorda la figlia Lara - Il giorno dopo l’hanno spostata in reparto, al padiglione 16 a San Luca e ci hanno detto che la sua patologia si era aggravata: non c’era più niente da fare. Lunedì son sicura ce li avesse ancora. Martedì è andato mio fratello, ma mamma era sedata, aveva le braccia sotto le lenzuola e non le ha visto le mani. Il giorno dopo è stata trasportata in ambulanza all’hospice dove l’ho raggiunta immediatamente, accorgendomi che gli anelli non c’erano: al loro posto c’era solo il segno”.

Lara ha chiesto informazioni all’infermiera la quale le ha assicurato di non aver tolto le fedi, altrimenti avrebbe seguito un iter ben preciso per mettere i beni personali degli ospiti al sicuro. "Ho chiamato in reparto a Careggi e si sono adoperati in tutti i modi per cercarle. Hanno sentito anche la lavanderia dove a volte ritrovano effetti personali anche nei filtri delle lavatrici. Niente. Si sono messi in contatto con l’ambulanza che l’ha trasportata, qualora gli anelli fossero caduti”.

Quelle due fedi sono sparite. La signora Grazia è deceduta il 14 agosto. Ma i figli sperano di poter ritrovare le fedi dei loro genitori, che nelle intenzioni della signora erano destinate all’unica nipotina adorata e che aveva conosciuto e amato il nonno tramite i racconti di nonna Grazia. “I miei genitori erano due persone semplici, meravigliose, che hanno lavorato tanto per non far mancare niente a mio fratello e a me, tra studio, viaggi e tutto ciò di cui abbiamo avuto bisogno – ricorda commossa Lara -. Si sono conosciuti al calzaturificio dove entrambi lavoravano: lui era di Sinalunga e faceva i modelli, lei, fiorentina, cuciva a macchina. Il 28 luglio del 1966, in una giornata che sembrava autunnale, si sono scambiati quelle fedi e la promessa di amore eterno, che hanno rispettato". Lara soffre nel pensare che qualcuno possa essersi approfittato di una donna sedata e in fin di vita per sfilarle gli anelli dal dito.

"Oggetti di poco valore commerciale, ma simboli di affetti e ricordi importanti – dice -. Ho lanciato un appello sui social per ritrovarli e ho ricevuto testimonianze di tante persone che come me hanno subito il furto dei gioielli indossati dai loro cari in ospedale”.

Ladri di affetti, ladri di ricordi che per pochi spiccioli pestano la dignità e la vita di persone indifese. Ma la speranza, si sa, deve continuare a vivere: se qualcuno avesse trovato delle fedi con dentro i nomi di Velio e Grazia e la loro data di matrimonio, lo mettiamo in contatto con Lara e il fratello, per far tornare alla famiglia i simboli di un amore che supera la morte.