Firenze, 24 giugno 2022 - Il Regno Unito si interessa alle Gualchiere di Remole, ed è il principe Carlo in persona ad aver chiesto di essere informato sul futuro dell’opificio trecentesco in territorio di Bagno a Ripoli, ma di proprietà del Comune di Firenze. Nella giornata di giovedì la signora Elizabeth Nobrega Tsakiroglou, presidente della fondazione Nobrega e dell’Istituto internazionale delle conoscenze tradizionali, è arrivata a Firenze per visitare ciò che resta delle Gualchiere.
La sua fondazione è da tempo interessata all’antico opificio, dove ai tempi d’oro venivano gualcate le lane inglesi destinate anche alla Casa reale. Nobrega si è presentata anche per conto di sua Altezza reale il principe Carlo, interessato – ha spiegato – alla promozione del restauro di quello che ormai è un monumento di storia e cultura. Qui tra le sue pareti è passata la storia dell’arte della lana, per trattare i panni sfruttando la forza dei mulini mossi dall’Arno.
Una volta esaurita la sua missione industriale e fino agli anni ’60, era un borgo abitato da famiglie, ma a poco a poco è stato abbandonato dai residenti e anche dalla politica per diventare solo il ricordo della gloria che fu.
I primi a coinvolgere il principe di Galles erano stati i ragazzi dell’istituto superiore Da Vinci che gli avevano scritto una cartolina ricordando il legame tra le Gualchiere e l’Inghilterra. Poi 5 anni fa, dopo tante aste di vendita andate a vuoto, anche il sindaco Dario Nardella aveva scritto al principe, proponendo la costituzione di una task force anglo-italiana per l’individuazione di soluzioni praticabili per quelle Gualchiere. E da Buckingham Palace era arrivata la conferma dell’interessamento.
Oggi, dopo molti anni e dopo che il bene è stato tolto dall’elenco degli alienabili di Palazzo Vecchio, ecco arrivare la signora Nobrega: è stata lei stessa a chiedere al gruppo tecnico sulle Gualchiere, costituito al Circolo Vie Nuove di Firenze, di poterlo visitare. Era accompagnata dall’ex sindaco di Bagno a Ripoli Luciano Bartolini, dall’architetto Pietro Laureano, entrambi membri del gruppo di lavoro, e c’erano anche l’assessore fiorentino al Patrimonio non abitativo (e padrone di casa) Alessandro Martini e l’architetto Giorgio Caselli, dirigente del servizio Belle arti di Palazzo Vecchio.
La presidente della fondazione ha riscontrato "la qualità e l’importanza dei lavori svolti nelle Gualchiere per mettere in sicurezza con un ingente investimento questo straordinario monumento" e ha spronato il Comune a continuare nella volontà di crearvi un sistema che riporti il monumento al pubblico, come proposto dal gruppo tecnico.
Si parla ancora di farvi un polo della cultura, dell’artigianato e dell’ambiente. La Fondazione Nobrega si è resa disponibile a sostenere il progetto con fondi per la creazione di un museo, ma anche borse di studio internazionali legate alla ricerca. Sarebbe anche disponibile a donare una collezione di oggetti d’arte, argenti, statue e manufatti di Michael Carrington. L’Inghilterra, ha garantito la signora Nobrega, c’è. E il principe Carlo pure.