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Gualtieri, pasticceria da novant’anni Porta Romana ritrova la sua storica vetrina

Al timone dell’azienda la quarta generazione con Ginevra e il compagno Giulio

Gualtieri, pasticceria da novant’anni Porta Romana ritrova la sua storica vetrina

La storica pasticceria Gualtieri compie 90 anni e torna indietro nel tempo: a quel 1933 in cui tutto cominciò, grazie a una storia d’amore. Si riaccende dopodomani, lunedì, l’insegna di Porta Romana, in via Senese 18 rosso, dopo una meticolosa ristrutturazione. Specchiere anticate, lampadari in ottone, mattonelle in graniglia e boiserie, tutto realizzato su misura da artigiani locali, per respirare di nuovo l’atmosfera degli anni Trenta. Oggi al timone c’è Ginevra, quarta generazione alla guida della pasticceria, insieme al compagno Giulio Fiorentini. Una storia che inizia da lontano.

Si conobbero in negozio i bisnonni di Ginevra Gualtieri, lei figlia del titolare di tre pasticcerie a Firenze, lui garzone di bottega. La storia d’amore generò il desiderio di creare un luogo tutto loro. Trovarono uno spazio a Porta Romana, poco lontano dal centro, all’epoca ancora un’area considerata quasi campagna. Da quel momento torte, biscotti e pasticcini sono state un affare di famiglia. E di coppia: alla guida della pasticceria ci sono sempre stati moglie e marito, per quattro generazioni. Ognuna ha onorato la tradizione, affrontando le sfide del momento e riuscendo a superarle ogni volta, innovandosi. Durante la Seconda Guerra Mondiale, quando era difficilissimo reperire le materie prime, il bisnonno di Ginevra andava di nascosto in bici fino a Greve a cercare la barbabietola, che usava al posto dello zucchero. "Le persone facevano una coda infinita per mangiare anche solo un piccolo pezzo di torta": racconta Ginevra.

Alla fine di quel periodo buio, nel 1949, i locali subirono la prima trasformazione, testimoniata da foto in bianco e nero che oggi costituiscono l’album di famiglia e l’archivio storico del locale, ma anche un pezzo di storia di Firenze. "All’epoca Porta Romana era sempre ai confini della città e la pasticceria era davvero lussuosa per quel contesto: alcune persone erano intimorite": prosegue Ginevra ricordando il racconto dei nonni. Nel 1972 la seconda ristrutturazione, con una nuova insegna che non ha mai sostituito il logo originale, disegnato dalla prima generazione di Gualtieri. Fino al restyling di oggi, che pone di nuovo quel logo al centro del packaging. Ogni dettaglio è stato curato, dalle ceramiche all’argenteria, realizzata in modo "sartoriale" da un argentiere fiorentino.

Rossella Conte