Gurrieri
Negli spazi espositivi di Palazzo Bastogi, sede del Consiglio regionale, Mirella
Branca ha curato la mostra “Marcello Guasti con Artemisia. Due artisti in
dialogo”, con la promozione e organizzazione tecnica di Nicola Schiavone e con
uno snello ma utilissimo catalogo realizzato dalla tipografia dello stesso
Consiglio. A riportarci subito nel clima culturale dei due artisti concorre la bella
copertina dov’è una loro foto di Liberto Perugi nel suo studio, in quel salottino
anarchico dove posarono tanti intellettuali di area fiorentina, da Pope-Hennessy
a Luzi, da Vangi a Paolucci e tanti altri. Meritoria questa iniziativa che
ripropone un Marcello Guasti (1924 – 2019) artista di notorietà internazionale
(le cui opere di esordio, fondamentali, furono salvate da Giovanni Pratesi e oggi
nella omonima Fondazione a Figline Valdarno) e di Artemisia Viscoli (1937 –
2022), pervenuta all’arte, all’Istituto di Porta Romana, dopo studi classico-
letterari, anche per incoraggiamento di Mario Luzi. In catalogo, al sintetico
saluto di Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana,
segue la bella e umanissima nota della Branca, dove l’incipit e lo svolgimento
sono ben lontani dalla consueta ginnastica critica per accompagnarti invece, al
calore della frequentazione della casa-studio di Terzano: <<la creatività dei due
artisti si respirava anche nelle presenze sparse in mezzo alle pietre e ciuffi
d’erba, prelievi di materiali poveri trasformati in opere d’arte. Nel girare
intorno alla casa, ci si imbatteva in questi piccoli assemblaggi, come
abbandonati accanto agli strumenti di lavoro>>. Entrambi “genius loci”, numi
tutelari del Conventino che contribuirono a salvare da morte programmata. Di
Guasti ricordiamo i monumenti “pubblici” dei Tre carabinieri a Fiesole, dello
Gnomone all’ingresso dell’A1 alla Certosa, dell’Albero delle Mura a Figline
Valdarno.