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Gucci riapre i battenti della Scuola dei Mestieri

Una struttura all’avanguardia per creare una nuova generazione di talenti. L’obiettivo è trasmettere competenze, ma anche passione. E si entra in fabbrica

 

Gucci riapre la scuola dei mestieri. La maison torna con due nuovi corsi, negli anni più di 650 giovani formati. Le griffe puntano sulla formazione in proprio, abbandonando il sistema pubblico (Mita e Alta Scuola) per addestrare il le nuove forze.

Gucci però ha sempre affiancato corsi interni con collaborazioni storiche, come ad esempio quella con Polimoda che insieme alla griffe ha dato vita al primo master in Retail Management un percorso educativo per formare le nuove figure professionali impegnate nel settore retail del lusso.

Ieri l’inaugurazione della terza edizione dei corsi della scuola dei mestieri nel laboratorio di Scandicci, dove sono arrivati 12 nuovi studenti. Ragazzi tra i 18 e 26 anni che, per sei mesi, saranno seguiti da maestri esperti della pelletteria di Gucci ArtLab e manager della Maison che si dedicheranno a trasmettere la loro maestria.

"È sempre un’emozione accogliere dei giovani studenti in ArtLab, soprattutto dopo due anni di stop dovuti alla pandemia – ha commentato Massimo Rigucci, ceo Artlab & Leather Goods, Shoe, Jewelry Industrial Operations di Gucci –. Con questa nuova edizione della Scuola dei Mestieri consolidiamo il nostro impegno nella formazione di una nuova generazione di talenti, capaci di dare forma alla creatività di Alessandro Michele".

Investire sul "trasmettere competenze, know-how ed esperienza, ma anche valori e passione, soprattutto nel campo dell’artigianato e della produzione, è essenziale per il futuro di un’azienda come Gucci, che nella filiera della moda ha puntato sul riconoscere, rispettare e tutelare le tradizioni e il "saper fare". Ma non è tutto. "A quest’edizione di Scuola dei Mestieri - dice Rigucci - si aggiungerà, nelle prime settimane di aprile, un corso della Scuola di Fabbrica presso una delle nostre fabbriche di Scandicci".

A ospitare nuovi giovani talenti è infatti la Pelletteria GT in cui prenderà il via un percorso bimestrale mirato alla formazione di un operatore di produzione, una figura specializzata in specifiche operazioni di pelletteria e calzature. Due settori centrali per preservare il saper fare italiano, per questo "l’idea di avere un percorso che formasse gli studenti in entrambe le categorie è qualcosa che abbiamo sempre avuto" precisa Rigucci "dopo i primi corsi sulla pelletteria e un’edizione pilota per pelletterie e calzature, abbiamo deciso di proseguire oggi e rafforzare il percorso di formazione in entrambi gli ambiti". Il distretto della pelletteria ha scommesso da tempo sulla formazione come risorsa per tenere viva la filiera. Male grandi firme adesso puntano a gestirla in proprio.

Fabrizio Morviducci