
Foto di repertorio di un gruppo di turisti fuori dalla stazione Santa Maria Novella
di Teresa ScarcellaFIRENZEAbusivismo, concorrenza sleale, territorialità e tariffe. Sono tanti i temi sollevati dai tassisti fiorentini che la scorsa settimana hanno puntato i piedi per essere ascoltati dal Comune. I loro malesseri sono rivolti principalmente verso Ncc e Uber, applicazione sbarcata a Firenze da poco anche con un accordo con una fetta delle auto bianche. Ma come lavora la piattaforma? "Dal 2019 lavoriamo solo con autisti partner legalmente autorizzati, quindi taxi e Ncc", a fare chiarezza è Lorenzo Pireddu, General Manager Uber Italia.
Come avviene il reclutamento?"Per i taxi abbiamo un accordo con il consorzio ItTaxi, per cui i tassisti ricevono anche corse degli utenti Uber. Gli Ncc con regolare autorizzazione, patente professionale e iscrizione al ruolo dei conducenti alla Camera di Commercio, aprono un account driver nell’app e noi ne verifichiamo i requisiti, oltre a vari documenti".
Ci sono confini invalicabili?"In Toscana, come in altre 11 regioni, operiamo a livello regionale e quindi permettiamo agli Ncc di ricevere richieste da province diverse. Al contrario, non è permesso prendere corse fuori regione. Preciso che gli Ncc non fanno servizio di piazza, non prendono clienti per strada, c’è bisogno sempre di una prenotazione tramite app. È un’utenza differenziata, che sceglie un servizio specifico, con determinate caratteristiche".
Quindi un Ncc può accettare una corsa su Firenze pur avendo la licenza di un altro comune della provincia?"È un Ncc che si trova nelle vicinanze proprio in ragione del servizio di trasporto che offre, quindi gli viene proposta la corsa in quanto Ncc toscano, è abilitato a riceverla. Capita spesso che un autista concluda un servizio a Firenze e una volta qui prenda altre corse. Ovviamente devono assicurarsi di servire il fabbisogno della provincia di provenienza".
E le tariffe come vengono calcolate?"I taxi funzionano come di consueto. L’app dà una stima di quello che potrebbe essere il prezzo, ma l’ultima parola ce l’ha il tassametro. Gli Ncc possono determinare la tariffa. Noi facciamo una proposta di prezzo in base alle abitudini del mercato, all’auto e al servizio offerto, con possibilità di garantirlo all’utente".
Cambia in base all’algoritmo e al numero di richieste?"Si, è una teoria economica molto basica: l’applicazione ha un sistema che si chiama ’moltiplicatore’. Nei momenti in cui la domanda è alta, ma non ci sono abbastanza auto per soddisfare la richiesta, aumenta il prezzo per cercare di incentivare quei pochi Ncc su strada ad accettare la corsa. Per lo stesso principio i prezzi si riducono quando l’offerta supera la domanda, ma qui non succede".
Perché?"Il servizio a Firenze non è sufficiente a coprire la domanda".
Come si riduce il gap?"Con nuove licenze. Molti comuni lo stanno già facendo, come Roma, Milano e Bologna. Con l’amministrazione fiorentina non abbiamo avuto grandi scambi, ma collaboreremmo volentieri per fornire i dati a nostra disposizione".
Cosa pensate delle polemiche dei tassisti?"Non capiamo i motivi, proprio alla luce del gap domanda/offerta. Tempo ed energie andrebbero spese per servire al meglio i cittadini. Noi siamo aperti al dialogo, se serve ad aumentare e migliorare il servizio".