"Guida del Pd? La scelta è dei cittadini"

Nel Pd di Borgo San Lorenzo tensioni e polemiche dopo la rottura interna. La lotta per il controllo del partito si intensifica, con scissioni e espulsioni. Anche a livello mugellano si profilano scelte delicate, con equilibri politici da mantenere. Clima teso anche tra le forze politiche locali.

"Guida del Pd? La scelta è dei cittadini"

Nel Pd di Borgo San Lorenzo tensioni e polemiche dopo la rottura interna. La lotta per il controllo del partito si intensifica, con scissioni e espulsioni. Anche a livello mugellano si profilano scelte delicate, con equilibri politici da mantenere. Clima teso anche tra le forze politiche locali.

Estate calda, nel Pd mugellano. E si dovrà aspettare settembre, per cercare un raffreddamento delle tensioni. I fronti di polemica aperti sono numerosi, e molto spinosi. A Borgo, dopo la traumatica rottura interna che ha provocato la sconfitta del partito alle ultime elezioni, la parte che ha formato e votato un raggruppamento antagonista, decisivo per l’elezione di Romagnoli, adesso conta di riprendere in mano anche la sezione, che però da un decennio è a maggioranza ’riformista’. Ma il gruppo di Cristina Becchi (nella foto) non ha intenzione di farsi da parte, forte anche di una salda maggioranza all’interno del partito. E visto che a livello metropolitano e regionale, con i segretari Marini e Fossi, gli ’scissionisti’ potrebbero anche trovare una sponda, la segretaria borghigiana Giorgia Baluganti, che aveva già pronta la lettera di dimissioni. "Il nuovo segretario – è il mantra che viene dal gruppo Becchi – lo devono scegliere gli iscritti borghigiani".

E non potranno partecipare direttamente alle diatribe interne di partito né la vicesindaco Silvia Notaro, né l’assessore Gabriele Timpanelli, espulsi, insieme ad alcuni altri che si sono candidati nella lista Progressisti in contrapposizione al Pd.

Anche a livello mugellano tira aria tesa. C’è da scegliere il nuovo presidente dell’Unione dei Comuni, e finora i sindaci mugellani lo hanno fatto a rotazione, due anni e mezzo ciascuno. Ci sono comuni che hanno già ottenuto in passato la presidenza, altri ancora no, e ci sono molti sindaci al loro primo mandato, ed equilibri politici da mantenere, tenendo conto anche nel pacchetto nomine ci sarà presto da attribuire anche la presidenza della Società della Salute del Mugello e il posto di consigliere in Città Metropolitana.

Infine non favorisce il clima anche il poco cordiale rapporto tra le forze. Se a destra, con sei consiglieri nell’assemblea dell’Unione, si sono formati tre gruppi, a sinistra si è iniziato a colpi di veti. In particolare quello posto dal Pd e dal sindaco di Vicchio, che non ha voluto si formasse un gruppo consiliare di centrosinistra, con la presenza anche di Iv, che pure è alleata col Pd in quasi tutti i consigli mugellani. E il veto di Vicchio – che minacciava di fare gruppo a sé – alla fine è stato accolto.

Paolo Guidotti