
L'homepage del Pd Toscana
Firenze, 8 marzo 2015 - Dopo l'attacco hacker di stampo islamico di ieri sera al sito del Pd Toscano con una scritta, "Hacked by Islamic State", in bianco su sfondo nero e la bandiera dell'Isis, sono ancora al lavoro i tecnici che si stanno occupando dell'episodio. Da poco il sito sembra liberato mentre la polizia postale e la digos stanno cercando di risalire all'origine. Nell'immagine appariva anche l'indirizzo di una pagina Facebook, oggi irraggiungibile, nella quale il presunto autore, si firma Mohammed Ali, afferma di aver già effettuato 88 attacchi ad altrettanti siti, alcuni negli Usa.
Sempre ieri, ma la notizia è stata resa nota stamani, anche il sito della federazione del Partito democratico di Prato è stato oggetto di una sorta di 'attacco'. Una cosa diversa rispetto a quanto successo al sito regionale: al Pd pratese l'hackeraggio è stato realizzato con l'immissione di malware, un software pericoloso per i computer. Tra gli inquirenti c'è particolare attenzione per l'episodio che richiama direttamente all'Isis. I precedenti in Toscana (a un sito di Viareggio e a uno di una scuola di Scandicci, alle porte di Firenze) fanno pensare non a un attacco diretto al Pd Toscano ma piuttosto a un'azione diretta ad entrare in siti senza particolari protezioni, o con qualche 'falla', attraverso i quali diffondere l'ideologia Jihadista.
Il segretario del Pd pratese, Gabriele Bosi, da parte sua spiega che domani presenterà denuncia alla digos, a cui è stata già fatta una segnalazione. "Il fatto che sia stato attaccato prima il sito regionale e poi quello pratese potrebbe far pensare a un collegamento e quindi a un'aggressione informatica in corso contro il nostro partito, ma a ora non ci sono elementi per stabilire la matrice ideologica dell'attacco nei nostri confronti e fare quindi una possibile connessione - afferma Bosi, precisando che nessuno comunque si farà 'intimidire' - sono valutazioni che verranno approfondite da parte delle forze dell'ordine".