SOFIA FRANCIONI
Cronaca

Dj perse una gamba in un incidente, ora aiuta i ragazzi a non bere

Marco Laschi, maratoneta e dj: «Voglio trasmetetre ai giovani la mia voglia di vivere, nonostante tutto».

Marco Laschi (Tommaso Germogli/Fotocronache Germogli)

Marco Laschi (Tommaso Germogli/Fotocronache Germogli)

Firenze, 6 agosto 2018 - «Ogni persona sta combattendo una battaglia silenziosa di cui non sai nulla. Sii gentile. Sempre». Leggendo questo foglietto, Marco Laschi ci accompagna dentro la sua storia, che più che a una tragedia somiglia a un elogio alla vita. «Ero un maratoneta e un dj. Ma questo, nonostante mi manchi un pezzo, lo sono ancora», sorride Marco, che con una protesi al posto del piede, persa in un incidente stradale, lavora alla consolle delle principali discoteche fiorentine e della Versilia. Con un obiettivo: sensibilizzare i ragazzi, anche attraverso la sua musica, ai temi della sicurezza in strada.

Per salvare la vita a se stessi e agli altri. A Marco l’umorismo non manca. Non ha pudore nel chiamarsi «handicappato», non ha freni nel denunciare le gravi mancanze che Firenze ha nei confronti di persone che come lui fanno fatica a fare un gradino. «Quattro anni fa una macchina in via Duca di Calabria facendo un’ inversione a U mi si è schiantata addosso. In ospedale sono arrivato in fin di vita...».

Come si reagisce a una cosa del genere a 43 anni? «Appena uscito dal coma ho iniziato a fare allenamento. Se mi fossi fermato, sarebbe stata la fine. Così grazie al sostegno della mia famiglia, dei miei amici e della musica sono ripartito».

Non hai mai momenti di debolezza? «Certo. A volte dopo una notte di lavoro in discoteca faccio fatica ad arrivare alla macchina. Il dolore c’è. Ma non è solo il male fisico a scoraggiarmi».

E che cos’altro? «Lo schiaffo che ricevo ogni volta che vedo che i parcheggi per disabili sono occupati da auto senza permesso. O quando leggo che cinque parcheggi per disabili sono stati cancellati da piazza Strozzi per rendere la città più a misura di turista».

Cosa cerchi di trasmettere ai ragazzi che ti ascoltano? «La mia energia e la mia voglia di vivere, nonostante tutto».

Progetti per il futuro? «Mi sto allenando per far parte della squadra nazionale per disabili e gareggiare nei 100 metri. E poi: vivere, vivere e senza riserve vivere».