ANTONIO PASSANESE
Cronaca

Rischio sfratto per l’Harry’s Bar a 70 anni dall’apertura

Il Tribunale di Firenze ha disposto che i titolari del locale di Lungarno Vespucci lascino libero il fondo entro il 20 luglio. Oggi l’udienza di opposizione al provvedimento

L’Harry’s Bar quest’anno spegnerà 70 candeline dal giorno della sua apertura

L’Harry’s Bar quest’anno spegnerà 70 candeline dal giorno della sua apertura

Firenze, 12 luglio 2023 – Il futuro dello storico Harry’s Bar di lungarno Vespucci è appeso a un filo. Anzi, a un’opposizione allo sfratto esecutivo (con tanto di forza pubblica) programmato dal Tribunale di Firenze per il 20 luglio prossimo.

L’udienza che potrebbe scongiurare la chiusura definitiva del locale dei vip si celebrerà oggi, proprio nel giorno in cui l’Harry’s compie 70 anni dall’inaugurazione. Per questa data i titolari, i fratelli Bechi, avevano programmato una grande festa nell’hotel Villa Medici, in Porta al Prato, ma in attesa di capire quale sarà la decisione del giudice si è preferito rinviarla a data da destinarsi.

A chiedere che il bar venga liberato immediatamente (un primo sfratto era stato programmato a giugno ma poi era arrivata una proroga) è la proprietà delle mura, la Gin Srl, che fa capo alla nota famiglia fiorentina Olivetti Rason e ai cui vertici c’è Gioia Manci, che detiene il 62,5%, il marito Gian Paolo e i figli Pier Ettore e Manfredi che hanno tutti e tre il 12,5% delle azioni.

Il capitale sociale della Gin Srl, fondata il 29.10.2013, è di 100mila euro. Nella visura risulta che la società si occupa di "acquisto, alienazione, locazione, affitto e gestione di case di cura, beauty-farm e aziende turistiche e alberghiere".

Allo stato attuale, entrambe le parti – i Bechi e gli Olivetti Rason – preferiscono non rilasciare alcuna dichiarazione. Difficile, dunque, dire il motivo che avrebbe portato i secondi a disdettare il contratto di affitto con effetto immediato.

Ma parrebbe che la battaglia legale tra l’Harry’s e la Gin Srl abbia la genesi nel periodo della pandemia, quando i locali di lungarno Vespucci passarono alla Gin Srl. La vicenda è seguita anche da Confcommercio e da Palazzo Vecchio che starebbero lavorando a una ricomposizione tra le parti, nel rispetto dei reciproci interessi ma a salvaguardia dell’immagine complessiva della città. Questa moral suasion però ancora non avrebbe prodotto un risultato tale da rinviare le procedure giudiziarie.

"Stiamo facendo di tutto per tutelare un esercizio storico – afferma Aldo Cursano, presidente vicario nazionale di Fipe Confcommercio –. La situazione è delicatissima: l’Harry’s di Firenze è una realtà conosciuta in tutto il mondo, un fiore all’occhiello. Per questo credo che sia doveroso per tutti mettere al centro questo bene comune nell’interesse della memoria. Questi luoghi sono testimonianza viva della cultura di un luogo e di uno stile di vita".

Il presidente Cursano evita di sbottonarsi sull’argomento ma auspica che si possa trovare "un punto di incontro che consenta la prosecuzione di questa bella storia fiorentina" che ha visto sfilare tra i suoi tavoli i grandi nomi dello spettacolo, del cinema della musica. Tra tutte: Margot Heminguay e Liz Taylor.