PIER FRANCESCO NESTI
Cronaca

"Ho dormito nell’auto accerchiato dalla piena. Così mi sono salvato"

Giorgio Gori, 73 anni, sopravvissuto all'alluvione di Campi Bisenzio, ha trascorso la notte in macchina, salvo grazie al suo giaciglio di emergenza. La moglie, disperata, lo ha riabbracciato dopo una notte allucinante. Una storia di paura e speranza.

"Ho dormito nell’auto accerchiato dalla piena. Così mi sono salvato"

E’ rimasto tutta la notte in macchina, nella sua Clio. Ma quel giaciglio di emergenza, fino a quando ha deciso di tornare a casa a piedi passando dall’esterno di Campi, gli ha salvato la vita. Giorgio Gori, 73 anni, è un sopravvissuto all’alluvione. Ha avuto paura, non potrebbe essere diversamente, e la sua paura la racconta senza fronzoli: "Si pena poco a dire quello che ho passato", attacca subito anche se poi è l’emozione ad avere la meglio, perché ha vissuto davvero ore da incubo. Uscito dalla casa di via Piave nella tarda serata di giovedì scorso, quando ormai pioveva da un paio d’ore, si è diretto lungo via Allende, dove la circonvallazione passa sopra l’autostrada per tentare di mettere al sicuro la macchina. L’acqua piano piano ha circondato il mezzo, ma non gli ha impedito di arrivare dove voleva: "All’inizio era poca, ma via via che andavo avanti la macchina si muoveva per conto proprio. Mi è andata bene ma ho avuto davvero paura". Qualche minuto dopo è arrivato anche Gianni Pasquini, poi rimasto ucciso dall’ondata di piena: "Lo conoscevo solo di vista, gli ho detto di aspettare e che qualcuno sarebbe passato a metterci in salvo, poi è andata come è andata". A casa, intanto, la moglie Adriana, rimasta sola con il cane, ha iniziato temere per la sorte del marito che, fra l’altro, nella fretta, non aveva preso il telefono con sé. Passavano le ore e non sapeva niente di lui: "C’è stato poco da fare, sono rimasto tutta la notte dentro la macchina; poi alle prime luci dell’alba, facendo un giro lunghissimo, sono tornato a casa a piedi. Non è vero che qualcuno mi abbia salvato, sono rientrato da solo con le mie gambe". La moglie, però, dopo una notte di ricerche con uno dei figli e grazie anche alla collaborazione di alcuni vicini di casa, ormai aveva perso le speranze: "Quando mi ha visto ha cominciato a piangere" e si commuove anche lui mentre lo dice. Poi, nel racconto, interviene anche lei: "Sono andata alla Protezione civile e urlavo che mio marito era morto, ma nessuno sembrava ascoltare, sono stati momenti drammatici. Dopo una notte allucinante, senza luce, con una candela accesa, però, l’ho potuto riabbracciare".