Firenze, 9 dicembre 2024 – Nicola Esposito, 76 anni, ha lavorato nel deposito esploso di Calenzano per 21 anni, dal 1985 al 2013. Adesso vive a La Querce, in provincia di Prato, e fino alla pensione guidava autobotti.
Dov’era quando è esploso tutto?
«Ero a casa mia, hanno tremato tutti i vetri».
Cosa fa esattamente un autista quando va a caricare l’autobotte?
«Si accede alla pensilina, poi si spenge il motore e si scarica a terra l’energia accumulata per evitare possibili scintille. L’operazione di carico dura circa 20 minuti».
Ha mai vissuto situazioni di rischio in quel deposito?
«Ricordo un incendio nel piazzale qualche anno fa, poi nient’altro. Dalla mia esperienza posso dire che lì le regole sono rispettate. Invece in altri impianti, nella fase di scarico, non sempre è stato così. Ad esempio non bisogna rimanere soli quando si scarica, a me è capitato».
L.B.