REDAZIONE FIRENZE

"Ho sfidato la crisi con i miei foulard"

Dribblare le difficoltà e sfidare la crisi. Una mossa coraggiosa e controcorrente, a testimonianza che, nonostante il periodaccio, c’è ancora chi ci crede. Roberto Ceretto avrebbe dovuto aprire il suo negozio di foulard in via Por Santa Maria ad aprile, in pieno lockdown. Non si è scoraggiato, ha atteso la fase 3 e poi ha inaugurato ’Giardino d’oriente’. "Un’attività che punta tutto sul lavoro artigianale dei tessuti, offrendo un prodotto di qualità a prezzi accessibili", racconta Roberto.

Lei ha dato uno schiaffo alla crisi.

"Non nascondo che ho avuto molte perplessità, ma dopo aver tentennato mi sono detto che ormai non potevo tornare indietro".

Per quale motivo?

"Avevo preso un impegno con la proprietà del fondo e il contratto ormai era già stato formalizzato da un anno. Mollare tutto in quel momento sarebbe stato scorretto. L’inaugurazione dell’attività era fissata ad aprile ma con le restrizioni sarebbe stato impossibile. Così ho aspettato il mese di giugno e ora eccomi qua".

Come vanno gli affari?

"Moderatamente bene. Abbiamo negozi anche a Roma, Lucca e Siena, quindi non partivamo proprio da zero. I timori iniziali sono stati spazzati via grazie all’interesse che i clienti hanno mostrato per i nostri capi".

Di turisti se ne vedono?

"Non ci possiamo lamentare. Certo, manca il turismo d’oltreoceano e quello asiatico. Ma abbiamo avuto diversi clienti stranieri, soprattutto francesi, inglesi, austriaci e belgi. Anche tanti italiani e fiorentini che sono tornati più volte dopo la prima visita".

Non era scontato in tempi così difficili.

"Esatto. Proprio a fronte della condizione sociale che si è venuta a creare, le persone apprezzano i prodotti di qualità venduti a prezzi accessibili. Così come apprezzano il fatto che proponiamo un’artigianalità che si era persa negli ultimi anni. Adesso lo posso dire: aprire è stata la scelta migliore".

Alessandro Pistolesi