"Ho venduto casa per pagare l’Rsa"

Un pensionato denuncia il sistema pubblico: costretto a vendere casa per pagare la retta della Rsa per la madre malata d'Alzheimer.

"Per quanto ancora devo continuare a consumare i risparmi di una vita? Non basta aver dovuto vendere e svalutare un quadrilocale a Coverciano di mia madre gravemente malata d’Alzheimer per far fronte a 3410 euro al mese di retta della Rsa? Il sistema pubblico non funziona". Una pec che fa malissimo. È quella che ha ricevuto il 5 novembre Massimo Borselli, 64enne (nella foto con la madre) pensionato da poco più di un anno, scappato dalla salata Firenze per spostarsi a Piombino, dove il "mercato immobiliare è più conveniente". La pec certifica (ancora) l’isogravità della madre 86enne pari a 3. Non il massimo, che sarebbe il grado 5.

Quello che consente l’accesso alla quota sanitaria a carico dell’Asl che tanto alleggerirebbe il costo della retta per il ricovero definitivo nella Rsa La Chiocciola. Niente, a Massimo spettano solo i "due mesi di sollievo". Un palliativo rispetto ai restanti 10 mesi di "regime pieno". "Fino a maggio mia madre aveva una pensione di appena mille euro - racconta Massimo -, potendo usufruire solo parzialmente della reversibilità di mio padre. Salita a 1530 dopo il via libera per l’accompagnamento dato il decadimento piuttosto veloce delle sue condizioni fisiche, con l’invalidità riconosciuta al 100%. Mamma si è ammalata nel 2021, non è più autosufficiente, deambula solo se qualcuno la alza per fare due passi". Piuttosto rapido l’aggravemento delle condizioni della 86enne, come certifica la documentazione nero su bianco dal 2021 a oggi in mano a Massimo. "La misura d’indice cognitivo, da uno a trenta, dopo la visita del geriatria è passata da 27,5 a 10 nel giro di due anni. E l’indicatore di adeguatezza delle condizioni ambientali della Società della Salute, da uno a quaranta, è passato da 35 16 in tre anni. Com’è possibile che le due commissioni del 20 febbraio scorso e del 5 novembre abbiano continuato a valutare l’isogravità 3 anziché 5? Voglio che sia riconosciuto ciò che mi spetta, cioè la quota sanitaria. Siamo stati costretti a vendere una casa per far fronte alle spese. Se mia madre lo scoprisse si lascerebbe morire dal dispiacere".

F.I.