Elettra Gullè
Cronaca

Hotel Astor: ancora online il sito ufficiale. “Un tre stelle accogliente”

E’ sempre attivo il sito dell’albergo, occupato dal settembre 2022. Ecco come erano gli interni prima della devastazione dell’hotel da cui è sparita la piccola Kata

L'hotel Astor com'era prima della chiusura e come è oggi

L'hotel Astor com'era prima della chiusura e come è oggi

Firenze, 15 giugno 2023 - “Benvenuti all’hotel Astor di Firenze”. E via una carrellata di foto della sala colazioni, del bar e di Firenze. Chi digita su Google l’Astor di via Maragliano - adesso tristemente famoso per la scomparsa della piccola Kata, - viene di colpo catapultato in quello che era l’albergo.

Un tre stelle descritto sul sito come “accogliente”, con “personale disponibile e qualificato”, dotato di wi-fi e di posteggio. Viene elogiata la posizione decentrata, ideale per “un soggiorno tranquillo”, e addirittura si invita a prenotare una camera direttamente dal sito ufficiale http://www.hotelastorflorence.it/it/.

Se non fosse per l’impossibilità di prenotare davvero un soggiorno - sarebbe il colmo!, - per il resto il sito rimane online, probabilmente perchè il proprietario della struttura sperava che l’immobile venisse sgomberato alla svelta e che dunque per l’Astor fosse possibile davvero una seconda vita da 3 stelle con “servizi e professionalità all’altezza dei migliori alberghi della stessa categoria nel centro storico di Firenze”, si legge sempre sul sito, dove non manca la descrizione delle 57 “camere classic”. “Gli interni delle aree comuni e delle stanze da letto dell’hotel Astor presentano degli ambienti accoglienti e funzionali dotati di bagno privato, doccia, aria condizionata, Tv satellitare e connessione wi-fi gratuita”, si evidenzia sempre online.

Purtroppo, è andata diversamente e, adesso, di quell’albergo - che per la verità negli ultimi tempi non registrava recensioni positive, - resta uno sbiaditissimo ricordo.

Era il settembre 2022 quando lo stabile abbandonato (l’albergo chiuse i battenti nel 2020 a causa della pandemia) venne invaso da disperati e senza casa: prevalentemente peruviani, qualche ecuadoriano e rumeni, che fin da subito hanno coabitato in condizioni precarie e difficilissime. Attualmente ci sono una cinquantina di persone all’interno, ma il numero è stato sempre variabile tra le 30 e le 70 persone, a seconda dei momenti.

Tre piani, 3mila metri quadri, adesso l’Astor è l’emblema del degrado e dello squallore. Fili penzoloni, soffitti sventrati, cortili pieni di rifiuti. Le stanze sono state trasformate in ‘case’ dagli occupanti. E lungo i corridoi si vedono stendini e passeggini. Sì, perchè in quel luogo pericoloso e malsano vivono tanti bambini: la loro presenza è testimoniata da peluche, libri, zainetti di scuola. L’unica nota di ‘normalità’ in un posto da troppo tempo diventato una ‘polveriera’ in cui si si sono susseguiti una serie di episodi drammatici, sfociati nell’ultimo, il più atroce: la sparizione di una bimba di 5 anni.