Firenze, 3 settembre 2021 - Non è successo solo a Prato. Un po’ tutti gli hub dell’Asl Toscana centro sono stati presi d’assalto dalla popolazione straniera, da lunedì scorso quando è partita la somministrazione libera per tutte le fasce d’età, senza prenotazione. Non solo cinesi ma tanti russi, ucraini, peruviani. Anche al Mandela forum. La numerosità della popolazione straniera ha imposto un cambio di organizzazione ai centri vaccinali. Sia per non creare file e disservizi per quanti sono in possesso di prenotazione, sia per mettere il freno a un eventuale turismo vaccinale che dovesse muovere da altre regioni.
Agli hub, infatti, si sono presentati molti stranieri anche senza permesso di soggiorno: una buona notizia che si vaccinino visto che, molto frequentemente, proprio nelle comunità straniere scoppiano focolai infettivi. Le condizioni di promiscuità, vivendo e lavorando in tanti in spazi ristretti, sono una condizione che predispone alla diffusione del contagio. E se non è possibile sapere dove vivono gli irregolari, se sono vaccinati è un bene per loro ma soprattutto per la salute collettiva: si evita che possano diventare cluster epidemici. «Se arrivano anche persone che vivono in condizioni di irregolarità è un fatto positivo, perché ci permette di sapere effettivamente quante sono e di vaccinarle, evitando così il contagio che ora è molto diffuso proprio tra le comunità di stranieri", dice il governatore toscano Eugenio Giani. Con l’allerta del turismo vaccinale da altre regioni nell’orecchio, che potrebbe alterare la percentuale di vaccinati tra i residenti della nostra regione, ieri l’Asl ha fatto una verifica sulle residenze dei vaccinati nei vari centri. Su un totale di residenti nei territori dell’Asl Toscana centro di 1.804.955 persone e di circa 2milioni e 100mila dosi somministrate, 49.590 risultano residenti in territori di competenza dell’Asl Toscana Sud Est, 40.578 della Nord Ovest e 54.438 non residenti in Toscana.
Quest’ultimo numero non è grandissimo e in termini percentuali non sposta significativamente le statistiche dei vaccinati, ma rappresenta comunque il 2,8% della popolazione complessiva residente nei territori delle province di Firenze, Prato e Pistoia. E, soprattutto, rappresenta un fenomeno che deve essere governato perché non sfugga di mano. Tra i quasi 55mila non residenti in Toscana potrebbero esserci persone non in regola con il permesso di soggiorno, ma anche residenti in altre regioni.
Per scoraggiare il turismo vacccinale da altre regioni di persone non in regola con il permesso di soggiorno è stato deciso che negli hub venga aperto uno sportello che rilasci la certificazione STP (straniero temporaneamente presente), uno strumento che permette l’applicazione del diritto all’assistenza sanitaria anche ai cittadini extra-eropei irregolarmente presenti sul territorio. Il codice STP viene rilasciato dalle Aziende sanitarie, all’atto della richiesta di cure oppure su richiesta dell’interessato, ha validità su tutto il territorio nazionale e dura 6 mesi, poi può essere rinnovato. L’accesso alle strutture di cura non può comportare alcuna segnalazione all’autorità.
Riorganizzare il lavoro degli hub con l’introduzione del nuovo sportello amministrativo è di una straordinaria complessità: si tratta di un lavoro che richiede personale in più (nell’attuale penuria) e tempo per compilare la certificazione (molte volte con persone che non parlano né italiano né inglese). Quindi inevitalmente creerà attese e allungherà le file. Il passaggio è proprio necessario che avvenga negli hub? Viste le caratteristiche della certificazione, non è detto che escluda il turismo vaccinale di irregolari da altre regioni.