
Don Leonardo Tarchi con gli altri animatori del Centro diocesano della pastorale giovanile insieme all’arcivescovo Gherardo
Il Papa che amava tanto i giovani non c’è più ma i ‘suoi’ ragazzi e ragazze saranno nei prossimi giorni a Roma, in qualche modo ancora in sintonia con lui. Da domani a domenica, la capitale ospiterà il Giubileo degli adolescenti che vedrà arrivare da tutta Italia migliaia di giovanissimi, dalla seconda media alla seconda superiore, con i loro accompagnatori: particolarmente nutrita sarà la rappresentanza della Diocesi di Firenze con 660 giovani oltre che fiorentini, della Piana, del Mugello, della Valdelsa, dell’Empolese e 30 sacerdoti che li accompagneranno. Il ‘viaggio’ inizierà già stasera con una iniziativa a Spazio Reale a Campi Bisenzio e la partenza, domani mattina presto, per Roma. Con uno stato d’animo che sarà molto diverso per la morte di Papa Francesco, ma sicuramente pieno di entusiasmo: "Il programma – dice don Leonardo Tarchi responsabile della Pastorale giovanile della Diocesi – subirà qualche modifica rispetto a quello originario e non ci sarà la canonizzazione del Beato Carlo Acutis così come sarà cancellato il concerto in programma sabato al Circo Massimo. Domani parteciperemo alla Via Lucis, poi passeremo dalla Porta Santa a San Paolo fuori le Mura. Il servizio nazionale di Pastorale giovanile ci ha confermato anche le iniziative dei ‘Dialoghi con la città’ che si svolgeranno sabato in alcune piazze di Roma. Ripartiremo poi domenica dopo pranzo dopo avere partecipato alla Messa in piazza San Pietro. Non saremo presenti, invece, ai funerali di Papa Francesco: sicuramente a Roma in occasione delle esequie del Santo Padre ci sarà un grandissimo concorso di popolo e non ce la faremo a prendere parte a questo evento".
Un pensiero speciale al ‘loro’ Papa, che il Giubileo degli adolescenti aveva fortemente voluto, però i giovani presenti a Roma, anche quelli della Diocesi fiorentina, certo lo rivolgeranno durante i vari appuntamenti: "Sicuramente – sottolinea infatti don Tarchi – gli eventi di questi giorni ci chiedono proprio di cercare di tenere insieme un po’ tutto: da una parte l’esperienza spirituale del Giubileo, l’importanza della figura di Papa Francesco e quello che ha significato e significa nella Chiesa e dall’altra cercare di leggere, insieme con i ragazzi, tutte queste prospettive, mettere insieme tutto". Magari con la speranza che il successore di Francesco possa sempre porre in primo piano la pastorale giovanile e continuare a mantenere quel legame specialissimo con i ragazzi e ragazze che Bergoglio ha sempre manifestato nei suoi dodici anni sulla ‘cattedra di San Pietro’.