FIRENZE
Cronaca

I big fuori dal consiglio. Bundu, Razzanelli e Bussolin salutano . Bonanni e Conti a rischio

Se il Pd vincesse per la prima volta non avrebbe la maggioranza assoluta. Senza apparentamenti si andrebbe a 16 consiglieri dem, 3 civici, 3 Avs. Per Iv non ci sarà spazio per Felleca e Dardano superate da Casini. . . .

I big fuori dal consiglio. Bundu, Razzanelli e Bussolin salutano . Bonanni e Conti a rischio

I big fuori dal consiglio. Bundu, Razzanelli e Bussolin salutano . Bonanni e Conti a rischio

di Niccolò Gramigni

Per capire chi diventerà sindaca o sindaco tra Sara Funaro (centrosinistra) ed Eike Schmidt (centrodestra) bisognerà aspettare qualche giorno in più, ma intanto la griglia del nuovo Consiglio comunale inizia a delinearsi. Con qualche precisazione: l’ufficialità non ci può essere e poi con eventuali apparentamenti e sistema dei resti ci potrebbero essere variazioni. Considerato il ballottaggio gli scenari sono due. Prendiamo quello, numeri alla mano, statisticamente più probabile che è legato alla vittoria di Funaro. E ipotizziamo, come sembra, che non ci siano apparentamenti. In questo caso i 22 consiglieri di maggioranza sarebbero così composti: 16 del Pd, 3 della lista Funaro, 3 di Avs. Tra i 16 del Pd campionessa di preferenze è Letizia Perini (1199 voti), seguita da Jacopo Vicini e Laura Sparavigna. È probabile che i tre possano puntare ad un posto in giunta, in particolare Perini e Vicini. Se nei primi 16 eletti ci sono ingressi in giunta è facile, a quel punto la lista scala fino a raggiungere i consiglieri necessari: per i consiglieri uscenti Patrizia Bonanni, Enrico Conti e Francesca Calì è comunque dura rientrare in pista. Stando alle proiezioni ci dovrebbero poi essere tre componenti della lista Funaro: Michela Monaco (ex Lega e ora dem), Marco Semplici e Marzio Mori.

E potrebbero esserci tre componenti di Avs ovvero Caterina Arciprete, Giovanni Graziani e Vincenzo Maria Pizzolo. C’è anche un’ipotesi, per la ripartizione dei resti, che entri nella Sala dei Duecento il 17esimo eletto del Pd al posto di un consigliere Avs. Di certo è interessante una annotazione: per la prima volta il Pd non ha maggioranza assoluta (ma 16 o 17 consiglieri) e questo significa che il peso di lista Funaro e Avs sarà rilevante.

Per Democratica in aula ci sarà Cecilia Del Re, così come per Spc Dmitrij Palagi e per il M5s Lorenzo Masi: tutti candidati sindaco. Niente da fare per gli ex capogruppo Antonella Bundu (Spc) e Roberto De Blasi (M5s), entrambi fuori. A proposito di capigruppo: è fuori anche Mimma Dardano di Iv (così come Barbara Felleca) perché per Iv dovrebbero entrare Francesco Casini (re delle preferenze, 1500 voti) e Francesco Grazzini (quest’ultimo se la candidata Stefania Saccardi resterà in Regione).

Sul centrodestra cambio storico in Forza Italia: non è stato eletto Mario Razzanelli (anche lui capogruppo nell’ultimo mandato), al suo posto Alberto Locchi. Nella Lega fuori il capogruppo uscente Federico Bussolin – per i capigruppo è stata una tornata elettorale da dimenticare – e dentro l’avvocato Guglielmo Mossuto. La lista civica Schmidt dovrebbe portare tre esponenti: Paolo Bambagioni, Massimo Sabatini e Leonardo Focardi. Quattro i consiglieri targati Fdi: c’è spazio per Angela Sirello, Alessandro Draghi, Matteo Chelli e Giovanni Ganfoldo. Non per la notaia Alessia Galdo, arrivata al quinto posto come preferenze. E se dovesse vincere Schmidt al ballottaggio? In quel caso potrebbero rimanere fuori dal Consiglio Palagi, Masi, Del Re.

Niccolò Gramigni