"Solo ora si accorgono che la Piana è satura, addirittura prospettando l’ipotesi di una possibile delocalizzazione dell’impianto Eni. Tuttavia, la tragedia è soprattutto la conseguenza una di pianificazione territoriale che ha permesso durante questi ultimi 65 anni (a partire dal 1960) di costruirci intorno, fino a saturare completamente la Piana". A criticare in questi termini le scelte della politica toscana, una lettera indirizzata al presidente della Regione, Eugenio Giani, e per conoscenza, al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, all’assessora all’ambiente Monia Monni a sindaci e altre istituzioni.
A firmarla, una lunga serie di sigle: Anpi Brozzi, Quaracchi, Le Piagge; Associazione Fare Città Campi Bisenzio; Associazione Vas Onlus Prato; Comitato Sorvolati Brozzi, Peretola, Quaracchi, Le Piagge; Comitato No Aeroporto Prato e provincia; Coordinamento Comitati per la Salute della Piana Po-Pt; Comitato Ambientale di Casale; Comitato Difendiamo la Nostra Salute Prato Sud; Comitato Mente Locale della Piana – Campi Bisenzio; Comitato Oltre Carmignano Poggio a Caiano; Collettivo DiPolo – Sesto Fiorentino; Comitato No Tunnel Tav; FridaysForFuture; Flc-Cgil Università di Firenze; Grasp AlterPiana; Italia Nostra; Legambiente; Medicina Democratica Firenze; MuovitiToscana!; Osservatorio Ambientale Prato; Orto Collettivo Calenzano; Presidio No-Inc No-Aero; Rete dei Comitati per la Difesa del Territorio.
I firmatari fanno riferimento, in modo particolare, alle recenti ipotesi di spostamento dell’impianto Eni, avanzate anche dal presidente della Regione, Eugenio Giani, e puntandono il dito sullo sviluppo della Piana dagli anni Sessanta a oggi. "Dietro questa pianificazione così poco lungimirante – scrivono - la responsabilità è solo ed esclusivamente "politica", in quanto molti amministratori, nel corso dei decenni, in nome della crescita e dell’espansione urbana, si sono piegati agli interessi di parte, sottovalutando il problema del consumo di suolo e della compatibilità delle funzioni nel contesto dell’area vasta. Ebbene, "quella stessa politica", da oltre 30 anni ha sistematicamente ignorato gli avvertimenti e le preoccupazioni provenienti dalla società civile e dall’associazionismo".
"Tale incoerenza politica – prosegue la lunga lettera inviata dai comitati della Piana – sul piano del metodo e del merito, è palese quando si dichiara che la Piana è troppo urbanizzata e subito dopo si accondiscende a costruire un nuovo aeroporto, che andrà ancor di più a distruggere e impoverire l’ecosistema della Piana, peraltro con rotte di decollo e atterraggio che andranno a lambire, se non a sorvolare la Toscochimica e lo stesso deposito carburante Eni, tutte aziende a rischio rilevante ex art. 8 della Direttiva Seveso Ter, questo anche in presenza di nuove e vecchie Oasi dove migra avifauna di cospicue dimensioni".