I compassi più rari della storia da domani al Museo Galileo

La mostra "Circinus. Compassi di proporzione dal XV al XVIII secolo" al Museo Galileo di Firenze presenta strumenti originali che raccontano la storia e l'importanza del compasso di proporzione nella matematica occidentale, con pezzi pregiati e rarità provenienti da diverse collezioni internazionali.

I compassi più rari della storia da domani al Museo Galileo

I compassi più rari della storia da domani al Museo Galileo

La mostra ’Circinus. Compassi di proporzione dal XV al XVIII secolo’, organizzata in collaborazione con l’Arithmeum di Bonn, si terrà al Museo Galileo da domani al 15 settembre. L’esposizione, che presenta centinaia di strumenti originali, intende ricostruire la storia del compasso di proporzione, uno strumento di calcolo analogico che rappresenta una delle più significative conquiste della matematica pratica occidentale, illustrandone l’evoluzione, il funzionamento e i diversi utilizzi, e soprattutto il fondamentale ruolo svolto nello sviluppo delle applicazioni matematiche, invogliando i visitatori, e i più giovani in particolare, ad approfondire la conoscenza di questo straordinario strumento. Gli strumenti in mostra provengono dall’Arithmeum di Bonn, dall’Astronomisch-Physikalisches Kabinett–Hessen Kassel Heritage, dalla Collezione Rocca di Bonn, dalla Collezione Delalande di Parigi e dalla Fondazione Pisa presso Palazzo Blu, oltre che dal Museo Galileo stesso, affiancati da volumi originali e in facsimile e da ricostruzioni di compassi di proporzione, alcuni ideati da Leonardo da Vinci.

Tra i pezzi più importanti due esemplari del compasso geometrico e militare di Galileo Galilei, uno dal Museo Galileo e l’altro dalla Fondazione Pisa; diverse "cassette matematiche", raffinate scatole contenenti compassi e altri strumenti matematici: tra di esse si segnala la grande "cassetta da esploratore" costruita a metà XVIII secolo da Jacques Canivet, in prestito proveniente dalla Collezione Delalande, che contiene 160 strumenti matematici e da disegno in argento, acciaio, ottone, avorio, vetro e legno. E tra i pezzi pregiati un raro compasso di Fabrizio Mordente della fine del XVI secolo, in prestito dall’Astronomisch-Physikalisches Kabinett di Kassel.