STEFANO
Cronaca

I compromessi e il valore delle differenze

Stefano

Grifoni

Vivere senza costrizioni significa che nessuno ci può impedire di parlare, di vedere, di ascoltare e di andare dove vogliamo liberamente. Soffriamo se qualcuno ci sottopone a pressioni psicologiche che annullano la nostra capacità di pensare. Per ciascuno di noi arriva il giorno in cui è necessario scendere a compromessi: siamo costretti ad accettarli e a operare una mediazione adeguata per niente assimilabile a un cedimento morale. Così vivere diventa un compromesso tra fare ciò che vuoi tu e ciò che vogliono gli altri da te. Ci sono persone che non accettano compromessi o meglio aspettano che gli capiti quello che ritengono più giusto. Nel mondo moderno, il compromesso è alla base del potere democratico, è un impegno assunto reciprocamente da più persone per raggiungere un obiettivo di comune interesse. Comunque sia, il compromesso diviene la scelta di chi consapevole dei suoi e degli altrui limiti non considera una perdita arretrare di qualche passo per fare spazio alla diversità dell’altro. Sull’altare del compromesso non è richiesto di sacrificare la propria identità né i principi che la sostengono. Il sistema democratico vive del fatto che ogni individuo si sente responsabile delle proprie scelte e si impegna al confronto con le altre posizioni attraverso il dialogo. Non si può dar vita a un compromesso senza riconoscere l’esistenza e il valore delle differenze di opinione. E’ la scelta di chi, consapevole di non possedere tutta la verità, sente forte il bisogno di aprirsi a relazioni che vanno oltre la tolleranza formale. L’ipocrisia che oggi caratterizza la comunicazione nella vita pubblica almeno quanto in quella privata ha fatto perdere alla parola compromesso il significato di mediazione adeguata. Oggi compromesso significa conciliare pretese divergenti attraverso reciproche concessioni.