L’anno scorso abbiamo messo in ogni radiatore di casa una macchinetta che misura il consumo di calore, così che ognuno, nel nostro condominio, possa pagare ciò che effettivamente consuma. È arrivato il primo resoconto e non comprendo assolutamente nulla, vedo però che oltre al consumo pago altro e non riesco bene a capirne il motivo e l’entità. Non penso che quanto mi viene chiesto sia dovuto: a che titolo lo devrei pagare? Antonella P., Siena
Risponde l’esperto
Il suo condominio si è adegua- to alle legge e ha provveduto a contabilizzare il consumo dell’energia per il riscalda- mento dei vostri appartamenti, dell’acqua calda e, se esistente, del condizionamen- to. In realtà lei ha ragione: la norma è volta a far pagare a ogni condomino quanto effettivamente consumato. Vero è che c’è una parte di calore che va disperso o, per chi si è negli anni distaccato, un beneficio radiante ricevuto dalle condutture che passano dentro le mura o dal calore ricevuto dagli appartamenti confinanti. Per questo è stato introdotto il principio che ogni unità immobiliare debba pagare una quota (la maggioritaria) secondo il consumo (quindi per il distaccato questa voce sarà pari a zero) e una quota di cosiddetto consumo involontario. Si faccia consigliare da un suo consulente di fiducia, mettendogli a disposizione tutti i dati per capire se il conteggio fatto risulti corretto.