CARLO CASINI
Cronaca

I dannati delle Bagnese: "Noi stritolati dalle auto. Miraggio acqua e gas . Solo pozzi e bombole"

La rabbia dei residenti di Ponte dell’Asse, al confine con Scandicci. Una trentina di case senza allacci e collegamenti con i mezzi pubblici. "Dal Comune quindici anni di promesse". La sfida del centrodestra.

I dannati delle Bagnese: "Noi stritolati dalle auto. Miraggio acqua e gas . Solo pozzi e bombole"

Un gruppo di residenti del Ponte dell’Asse, sotto la strada invasa dalle auto

Isolati dalla città, letteralmente. Sono i residenti del Ponte dell’Asse, borgo nella parte collinare de Le Bagnese: un centinaio di residenti, di cui la maggior parte di là dalla Greve in una piccola lingua di territorio fiorentino in quello scandiccese.

Una trentina di case e il Campo sportivo omonimo raggiungibili solo attraverso il vecchio Ponte dell’Asse, appunto, ormai malconcio e senza più le spallette, dove inizia un moncone di via della Greve. La strada, antichissima, fu importante nel medioevo, ma oggi oltre alle case è una mulattiera che sta sparendo mangiata dalla vegetazione e per niente valorizzata, per poi riapparire come stradella a Giogoli. Insomma: "Se chiudono il ponte, che da una vita devono restaurare, rimaniamo isolati", lamentano i residenti che da decenni lottano con Palazzo Vecchio per avere considerazione. E non solo isolati solo per motivi topografici. Qui nonostante le tante promesse, senza macchina non ci si muove. E poi, ultimo nel ragionamento ma primo tra le loro priorità, si è persino isolati negli allacciamenti ad acquedotto e gasdotto.

"È una storia che va nella notte dei tempi: dopo tante assemblee con le amministrazioni di Firenze e di Scandicci, ci era stato detto dalla presidente di Quartiere Perini e dall’allora assessore Giorgetti che c’era un progetto di allacciamento ad acqua e gas per l’ estate, ma non è arrivato" dicono Alessandro dalle Vaglie, Fabrizio dalle Vaglie, Matteo Baudone, Marta Andreotti, Massimiliano Manetti, Andrea Serena, Renato Sordini, portavoci del borgo, insieme al capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale Alberto Locchi che annuncia una domanda di attualità.

"Ci avevano promesso gli allacciamenti già per i lavori del by pass. Per realizzarlo è stato spostato il Fosso del Sette, un lavoro faraonico: sarebbe bastato aggiungere 400 metri di tubazioni durante gli scavi. Sono passati altri 14 anni di promesse.... Poi ci è stata data l’opzione di farli pagarli noi, ma alcune famiglie sarebbero andate a pagare 60mila euro; ed è strada pubblica, deve essere l’amministrazione a sopperire. Ora usiamo il pozzo, dobbiamo fare continue e onerose analisi di potabilità. Per il gas abbiamo il ‘maialino’ del Gpl e quindi spendiamo tantissimo; senza considerare che il ponte è vietato ai mezzi sopra le 3,5 tonnellate, ma il camion pesa di più".

Poi c’è il nodo viabilità, via delle Bagnese è la principale arteria tra la Certosa e Scandicci: "I camion passano anche se non dovrebbero e si incastrano di continuo; ma soprattutto il traffico è troppo per questa strada medioevale, è un asse verso Torregalli e quindi pure le ambulanze si incastrano spesso, e anche il 46. In tutto ciò, non ci sono i marciapiedi e spostarsi a piedi è impossibile". Durante la passeggiata, in un giorno di pioggia, si nota che i margini diventano perdipiù fossetti per il deflusso delle acque. Impossibile anche prendere il bus: "Il 46 ha solo la fermata verso il Galluzzo e non verso Firenze: l’hanno soppressa perché era su una curva cieca".

Eppure, anche il progetto per l’allargamento c’è, ma giace negli archivi: "Tra i tanti, doppia strada a metà costa, passante da dietro il fiume, l’ultimo era sbancare la collina dalla parte di San Quirichino. E anche qui Giorgetti ci aveva promesso che insieme sarebbero arrivati gli allacci…".