REDAZIONE FIRENZE

I due volti della Giornata delle donne. Tra cortei in strada e panchine rosse

Gli appuntamenti di Funaro e la manifestazione di Nudm hanno animato la città

Gli appuntamenti di Funaro e la manifestazione di Nudm hanno animato la città

Gli appuntamenti di Funaro e la manifestazione di Nudm hanno animato la città

C’è un 8 marzo più pacato, composto, più istituzionale è il caso di dire; e uno invece più rumoroso, movimentato, popolare. Da una parte la Giornata internazionale dei diritti delle donne trascorsa dai nostri rappresentanti politici, fra tutti la sindaca Sara Funaro - che tra l’altro è la prima donna a ricoprire questo ruolo nella storia cittadina e non ha mancato l’occasione per sottolinearlo -; dall’altra c’è il corteo transfemminista organizzato da Non Una di Meno. Due modi diversi di vivere e affrontare l’8 marzo, nonché di contrastare la cultura patriarcale, che non sempre si stringono la mano, pur condividendo alcune idee e obiettivi.

L’8 marzo della sindaca Funaro è iniziato con un giorno di anticipo, quando ha incontrato gli studenti e le studentesse dell’Istituto Da Vinci per parlare di leadership femminile, gap salariale e tetti di cristallo abbattuti e da abbattere. "La città delle donne ogni giorno" è stato il suo post sui social, prima di iniziare il tour di iniziative: l’inaugurazione della panchina rossa in via del Pesciolino in collaborazione con lo Sportello Vanessa e la Conad; l’apposizione di una targa in ricordo di Jina Masha Amini nel giardino Michela Noli; e la 38ª edizione di Rosamimosa.

Il corteo transfemminista, invece, si è preso il pomeriggio: partito con un gruppo nutrito di partecipanti da piazza Santissima Annunziata, ha invaso le strade del centro raccogliendone molti altri, per poi concludere in Largo Annigoni, il tutto al grido di "Lotto, boicotto, sciopero", intervallato da interventi e testimonianze. Sul grande striscione in testa al serpentello, un messaggio chiaro: "Se ci fermiamo noi, si ferma il mondo. L’8 tutti i giorni".