Firenze, 5 luglio 2023 – I fondi Covid finivano in un paradiso fiscale è l’accusa mossa dalla Guardia di finanza a una società di Firenze attiva nel settore turistico (vendita di pacchetti turistici a clienti stranieri).
I finanzieri fiorentini hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca emesso, su proposta della Procura, dal Gip di Firenze, per un ammontare di 260mila euro.
Le indagini si erano concentrate nei confronti di diversi tour operator attivi nelle immediate vicinanze degli Uffizi e della Galleria dell’Accademia, che vendevano pacchetti turistici presso le biglietterie dei due poli museali.
L’attenzione degli investigatori si è concentrata in particolar modo su una società gestita da due cingalesi: è stata scoperta un’evasione di circa 800mila euro. Non solo, I due soci sono stati denunciati alla Procura per omessa dichiarazione, occultamento e distruzione di documenti contabili e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte.
La stessa società è finita nei guai anche per lo sfruttamento dell’immagine del David, tanto da essere raggiunta da un’ordinanza cautelare emessa dal Tribunale di Firenze con la quale il giudice inibiva la società dal riprodurre, ai fini commerciali e in qualsiasi forma e con qualsiasi strumento l’immagine del cpaolavoro di Michelangelo.
Infine la questione Covid: con l’avvento della pandemia la società era di fatto non operativa, ma aveva richiesto e ottenuto, pur non avendone i requisiti, i contributi stanziati dal Governo per far fronte alla crisi economica. I due amministratori, secondo la Finanza, avevano tempestivamente trasferito i fondi pubblici ottenuti su un conto corrente aperto presso un istituto di credito estero in un noto paradiso fiscale.