REDAZIONE FIRENZE

I fondi post-alluvione. L’altolà di Giani al ministro: "Prima le opere speciali"

La replica del governatore all’invito di Musumeci a completare lo scolmatore "Quello funziona già. Se ci sono risorse, vanno usate per interventi strutturali". Il nodo della Faentina: un tratto ancora ko. "Servono collegamenti stabili e sicuri".

Il sopralluogo a Vaglia del governatore Giani con la sindaca Catani

Il sopralluogo a Vaglia del governatore Giani con la sindaca Catani

di Francesco Ingardia

"Conoscere per decidere, diceva Pietro Leopoldo...". Il governatore Eugenio Giani scomoda pure il Granduca di Toscana. Il (suo) piccione viaggiatore, del resto, aveva un messaggio ben preciso da recapitare a Palazzo Chigi e al ministro della Protezione CIvile Nello Musumeci. Il quale aveva colto l’occasione dell’informativa alla Camera di mercoledì per "suggerire a Regione e Comune di Pisa di completare lo scolmatore dell’Arno per consentirgli così la portata stabilita nel progetto originario".

"Ma lo scolmatore - replica Giani - ha retto, funzionato e salvato Pisa. Quindi se ci sono delle risorse forse vanno concentrate laddove invece le cose richiedono degli interventi speciali". A partire dalla Val di Sieve e dal Mugello, in ginocchio da giorni dopo la sesta ondata di maltempo in diciotto mesi. La settima, è attesa per il weekend. Domenica è il giorno x considerato dalle previsioni meteorologiche come più critico. Giani sarà a Marradi nell’Alto Mugello, tra Firenzuola, Marradi e Palazzuolo per "seguire l’emergenza sul posto", in presa diretta. Già adesso appare chiaro che andrà a piovere sul bagnato. Il reticolo idraulico della Toscana soffre come mai, frane e smottamenti a tambur battente hanno "irreversibilmente modificato la morfologia del territorio", dice il presidente della Regione. Consapevole che c’è un braccio di ferro da vincere col governo Meloni. A spanne la conta dei danni causata dall’alluvione si è attestata sui 100 milioni di euro. Entro "dieci giorni" è attesa la variazione di bilancio che la giunta Giani varerà per blindare il decreto ristori da 3mila euro al bacino di 10mila famiglie e imprese colpite dalla pioggia la settimana scorsa, terminata la ricognizione "sindaco per sindaco" dei Comuni interessati. Livornesi, pisani, pistoiesi, empolesi, pratesi e fiorentini.

Ma per Palazzo Strozzi Sacrati urge trasformare lo stato d’emergenza da regionale a nazionale. La missione è sbloccare l’istituto commissariale, così da accelerare un pacchetto di interventi straordinari trasferendo prerogative e deleghe a soggetti attuatori come Alia per il settore rifiuti, Publiacqua per l’idrico e gli stessi sindaci. Lunedì è atteso un nuovo raccordo tra Giani, il Capo Dipartimento della Protezione Civile Ciciliano e il ministro Musumeci. Passaggi tecnici a parte, la Regione è pronta a chiedere aiuto al governo per un pacchetto di fondi da stanziare ad hoc. Utili anche a coprire il "piano speciale per il Mugello" invocato ieri dal governatore. Mercoledì, invece, sarà il giorno della ’conferenza speciale con tutti i sindaci del Mugello per quantificare i danni e fare il punto della situazione.

"È’ evidente - ha detto Giani - che bisogna affrontare il problema delle frane, che rappresentano un’emergenza nazionale. Stamani - ieri, ndr -, per raggiungere Vaglia sono dovuto salire per Bivigliano, per poi scendere dalla parte del Mugello. Queste frane - ha aggiunto - non possono essere risolte con la semplice rimozione del terreno, ma richiedono interventi strutturali sulla montagna stessa. È una questione che mi preme, perché diventa fondamentale ripensare il modo in cui le infrastrutture devono essere progettate e collocate nel Mugello del futuro".

La Faentina ha le ossa rotte e resta un capitolo a parte: da Ronta, gravi sono i danni strutturali al terrapieno, solo la tratta San Piero-Firenze è attiva. Dalla prossima settimana tornerà operativa quella da Borgo San Lorenzo a Pontassieve. Ma il pezzo Borgo-Faenza è ancora ko. "Non possiamo permettere che rimanga a lungo fuori servizio. Ecco la necessità di piano strutturale per garantire collegamenti stabili e sicuri", ha insistito Giani. Dopo aver incassato (telefonicamente) "rassicurazioni" e promesse dal neo ad di Trenitalia Gianpiero Strisciuglio. Sia sulla ristrutturazioni dei terrapieni crollati, sia sul doppio binario da garantire.