La città dei cantieri infiniti. I problemi rilevati nei lavori della semi-pedonalizzazione di via Aleardi, con conseguenti ulteriori necessità di intervento dopo il collaudo, sono la nuova tegola che si abbatte su una Scandicci tagliata in due dagli interventi, con transenne in tutta la città e nessun tempo certo per la conclusione di alcune opere fondamentali per il territorio. Il primo caso è sicuramente quello della Pettini.
I lavori di sistemazione della scuola erano inseriti nel bando periferie (governo Renzi) e sono iniziati nell’estate 2019. Un costo totale di circa 5 milioni di euro; ma il cronoprogramma condiviso con lo Stato e al quale era collegato l’ingente finanziamento, prevedeva la conclusione entro il 3 agosto 2020 e così, ovviamente, non è stato. Quattro anni di attesa, tempi ridefiniti ogni volta, proteste infinite. Il progetto prevedeva il raddoppio della struttura, diventata troppo angusta per ospitare la popolazione scolastica, viste le urbanizzazioni di nuova realizzazione a Badia a Settimo. Ma la scuola è ancora praticamente un cantiere. Nessuno in Comune azzarda previsioni di consegna. San Giusto è il secondo vulnus. Non c’è ancora la fine nella riqualificazione di piazza Cavour. Mesi e mesi di incontri, promesse, ritardi e poi nuovamente ritardi, promesse e incontri. La ciliegina sulla torta per molti è stata trovare anche qua i marciapiedi allagati, insieme alla necessità di un intervento successivo al collaudo e alla consegna dei lavori non è così remota. Ma le transenne non sono solo nella piana.
I residenti di San Martino alla Palma, frazione di pregio sulle colline cittadine, si stanno chiedendo ormai da tempo quando finiranno i lavori di consolidamento su via Calcinaia, strada che rappresenta uno degli accessi all’abitato che è chiuso da mesi proprio per lavori. Sulla Pettini l’obiettivo è arrivare al prossimo anno scolastico con la scuola pronta. Ma ancora non ci sono certezze. Per il corso pedonale, l’inaugurazione ‘elettorale’ era prevista per maggio. Ma probabilmente il taglio del nastro sarà parziale perché vari ritardi e il maltempo non hanno permesso di finire tutto. Anche su San Giusto non ci sono previsioni. In ogni caso, l’aver messo tanta carne al fuoco (in contemporanea ci sono anche i cantieri del Pnrr) dopo lo stop della pandemia, ha proiettato Scandicci in una specie di effetto grandi pulizie di primavera, con tutto il caos che ne è scaturito.