REDAZIONE FIRENZE

I Neanderthal ’toscani’. E i cambiamenti del clima

Mostra-evento al museo di Antropologia e etnologia e all’o Archeologico nazionale

Mostra-evento al museo di Antropologia e etnologia e all’o Archeologico nazionale

Mostra-evento al museo di Antropologia e etnologia e all’o Archeologico nazionale

Una mostra e un convegno per leggere il presente guardando alle origini dell’umanità, quando l’homo non era ancora sapiens. Un viaggio nel ’nostro’ uomo di Neanderthal, con i reperti in legno di ben 170mila anni fa ritrovati in provincia di Grosseto, a Poggetti Vecchi, nello stesso luogo dovè stata scoperta un’intera famiglia di elefanti antichi, che si erano rifugiati in quel territorio alla ricerca di una zona temperata per sfuggire a un clima sempre più rigido. Lì, infatti, fin dalla preistoria sgorga una sorgente termale.

Appuntamento da domani per una mostra diffusa tra il Museo archeologico nazionale e il Museo di antropologia ed etnologia di Firenze. Nella sede di via della Colonna saranno esposti per la prima volta dal 2012 i bastoni da scavo in legno di bosso che si sono conservati fino ai nostri giorni. Mentre a Palazzo Nonfinito, dove si svolgerà l’inaugurazione (domani alle 18) si potranno ammirare le ricostruzioni ambientali, le tecnologie digitali e le copie 3d per immergersi in quel periodo storico e toccare con mano le riproduzioni dei bastoni lavorati con il fuoco.

Il convegno si apre sempre domani al Dipartimento di biologia dell’ateneo fiorentino e continua per tre giorni di studi, mettendo al centro la capacità di adattamento delle civiltà preistoriche alle sfide ambientali. Un modo per leggere la nostra contemporaneità guardando agli antichi, con oltre duecento studiosi di protostoria e preistoria, e con cinquanta interventi in programma. Tanti i temi, dall’impatto delle popolazioni sui territori ai fattori climatici che hanno condotto a conseguenze drammatiche, ma anche a innovative risposte di adattamento. Storie che ci possono insegnare ad affrontare le difficili sfide del presente. Le iniziative fanno parte delle celebrazioni dei 70 anni dell’Istituto italiano di preistoria e protostoria e sono organizzate con il contributo di Regione Toscana e Fondazione Cassa di Risparmio, insieme al Sistema museale d’Ateneo dell’Università di Firenze con la Direzione regionale dei musei nazionali della Toscana. La mostra è curata da Biancamaria Aranguren, Silvia Florindi, Daniele Federico Maras, Daniela Puzio e Anna Revedin.

Lorenzo Ottanelli