
I pericoli della città In campo i volontari per pattugliare i quartieri Altra rapina nella notte
di Pietro Mecarozzi
FIRENZE
Divisa ben inamidata. Sul fianco destro una fondina senza pistola, bensì con una pila per far luce. Cellulare con la batteria carica e tanta voglia di sentirsi utili. Giorgio e Eliodoro, rispettivamente di 65 e 70 anni, arrivano in perfetto orario al punto di ritrovo in piazza D’Azeglio: sono i primi due volontari dei quaranta che da ieri sono stati arruolati da Palazzo Vecchio per monitorare 32 aree pubbliche di Firenze, suddivise in 10 itinerari (due per ogni quartiere). È il nuovo progetto per la sicurezza lanciato dal Comune grazie al contributo di “181 Pegaso” dell’Associazione Nazionale Carabinieri.
Si tratta per lo più di carabinieri in congedo, come Giorgio, o di simpatizzanti, come Eliodoro, che ha lavorato per una vita nell’Aeronautica, è quinto dan di judo e da sempre ama mettersi al servizio della comunità. "Sono fiero di essere qui – spiega il settantenne –, possiamo dare una mano alle forze dell’ordine, facendo da sentinelle, dialogando con i residenti e segnalando le criticità che rinveniamo".
Lo scopo del progetto è aumentare decoro, vivibilità e sicurezza: i volontari saranno una presenza visibile sul territorio, aggiuntiva e non sostitutiva a quella della polizia municipale, con il fine di promuovere l’educazione alla convivenza e al rispetto della legalità e la dissuasione di condotte illecite.
"Sappiamo benissimo quali sono in nostri limiti – aggiunge Giorgio mentre ci addentriamo nei giardini della piazza –, non siamo ronde, ma possiamo dare il nostro contributo prevenendo, con pronte segnalazioni, le situazioni di illegalità".
I volontari gireranno in due turni dalle 16 alle 20 o dalle 18 alle 22 e con la possibilità di attivare il terzo turno dalle 20 alle 24 se necessario. I percorsi invece toccheranno i punti più attenzionati di tutti i quartieri: ieri da piazza D’Azeglio, i due volontari si sono spostati in piazza dei Ciompi e infine in via Alessandro Chelazzi. Mentre il secondo turno è partito dai giardini di Bellariva, passando per piazza Rosadi, Lungarno Colombo, Minghetti, via Aretina, via del Muraglione e il giardino di via Fani. Nei prossimi giorni toccherà al Q3, Q4 e Q5.
"Molti di noi – confessa Eliodoro – non hanno aderito al progetto perché impauriti dagli ultimi fatti di cronaca, sopratutto nella zona del parco delle Cascine. Dobbiamo stare tutti molto attenti, non serve fare gli eroi".
Nel frattempo, la divisa ha attirato la curiosità dei tanti bambini che giocano nel parco. Un po’ nonni, un po’ padri, i due volontari si prestano all’ironia dei più piccoli, cogliendo l’occasione anche per spiegare il loro compito e stabilire un primo contatto con le madri presenti. "Siamo qui per aiutarvi – conclude Giorgio –, potete chiederci qualsiasi cosa, e segnalarci tutto ciò che non va".