BARBARA BERTI
Cronaca

I piccoli paesi perdono pezzi. Medici, negozi e bancomat. Il miraggio dei servizi ’a casa’

Nell’ultimo anno la desertificazione bancaria ha ’bruciato’ dodici filiali nel fiorentino. I sindacati: "La rivoluzione digitale penalizza i cittadini, ora lavoriamo su spazi condivisi"

Nell’ultimo anno la desertificazione bancaria ha ’bruciato’ dodici filiali nel fiorentino . I sindacati: "La rivoluzione digitale penalizza i cittadini, ora lavoriamo su spazi condivisi". .

Nell’ultimo anno la desertificazione bancaria ha ’bruciato’ dodici filiali nel fiorentino . I sindacati: "La rivoluzione digitale penalizza i cittadini, ora lavoriamo su spazi condivisi". .

Firenze, 13 ottobre 2024 – Crescono le serrande abbassate di bar e alimentari, trovare una farmacia aperta diventa quasi un’impresa così come scegliere il medico di famiglia. Senza parlare poi degli uffici postali, bancari e delle edicole, da sempre presidi importanti e oggi luoghi in via d’estinzione. Nei piccoli comuni della provincia, dal Mugello alla Valdisieve senza dimenticare il Chianti, la desertificazione avanza e, di conseguenza, si assiste a un crescente spopolamento. Eppure sarebbero territori con una qualità della vita più alta, dove i ritmi più lenti si uniscono a un maggior contatto con la natura. La mancanza di servizi (trasporti compresi) e infrastrutture, però, rende sempre più difficile vivere e lavorare nei piccoli centri dove c’è assolutamente bisogno di un’inversione di tendenza. "La situazione dei treni sulla Faentina è sotto gli occhi di tutti, quella del trasporto pubblico su gomma è altrettanto difficile da sostenere. E anche chi, per disperazione, ricorre al mezzo privato si trova a fare i conti con interruzioni sulla Faentina, con cantieri sulla Bolognese oppure con i cantieri della A1" sostiene Mauro Toccafondi, presidente del presidio territoriale Mugello Val di Sieve di Confindustria Toscana Centro e Costa a proposito del sistema di trasporti che invece di avvicinare la montagna alla città l’allontana ancora di più.

Se Poste Italiane negli ultimi tempi ha rivisto il piano delle chiusure degli uffici nei piccoli centri - tanto da ampliare anche i servizi all’interno degli stessi – gli istituti bancari sembrano andare dritti per la loro strada che porta a una netta diminuzione degli sportelli nei comuni più piccoli ma anche nelle zone più periferiche dei centri più grandi. "La rivoluzione digitale in atto e scelte aziendali sempre più indirizzate al profitto penalizzano i territori e i cittadini, in specie nelle aree interne. È fondamentale che le istituzioni e le aziende di credito gestiscano in modo più coerente questo processo al fine di non lasciare da soli i cittadini più deboli" sostiene Yuri Domenici segretario generale della Fisac Cgil di Firenze. Secondo i dati di Bankitalia, in Toscana dal 2022 al 2023 si sono persi 60 sportelli bancari (-3,8%): la maggior parte di questi su Firenze (12). "Così il sindaco di Londa, Tommaso Cuoretti, che si barrica in banca e ottiene il mantenimento almeno dello sportello bancomat è da considerarsi una piccola vittoria" sostiene il sindacalista ricordando che la chiusura di un’attività, in questo caso una banca, "comporta anche la perdita di posti di lavoro". E a livello provinciale, Firenze è la realtà territoriale che perde di più: -8% (sempre dati di Bankitalia del 2023). Per mantenere occupazione e servizi, il sindacato sostiene convintamente l’idea degli sportelli condivisi o delle aperture a giorni alterni. "Un’opportunità per i lavoratori e per i clienti" dice Domenici.

"La convinzione di poter fare tutto da remoto tramite una app non è sostenibile. La clientela che ancora oggi si rivolge allo sportello bancario è over 70 e ha poca dimestichezza con le tecnologie" spiega Domenici. Ma la filiale aperta è una garanzia anche per i più giovani. "Spesso fanno trading senza avere le competenze e strumenti. E il rischio ludopatia è dietro l’angolo" fa presente il sindacalista. Altro aspetto da non sottovalutare è la gestione del risparmio. "Soprattutto le persone più fragili, come stranieri e indigenti, hanno difficoltà a gestire i risparmi: entrano in un meccanismo di spese a rate e finanziarie molto scivoloso e possono ritrovarsi senza soldi" avverte il sindacalista ricordando che "il servizio di prossimità per i cittadini ha, dunque, un ruolo sociale di grande importanza".