GIOVANNI BALLERINI
Cronaca

I Queen tra musica rock e sinfonica: "Testi immortali in versione originale"

Al Tuscany il tributo alla band inglese combinando la delicatezza degli archi con i riff della chitarra elettrica

Doppio appuntamento, il 2 e 3 febbraio (ore 21) al Tuscany Hall, per "Queen At The Opera", lo show rock-sinfonico basato sulle musiche dei Queen, che torna a Firenze con il trionfale Celebrating Tour 2024. Trenta fra cantanti e musicisti della band e dell’orchestra diretta da Piero Gallo (che ha curato gli arrangiamenti), per un tributo ai Queen che combina la delicatezza degli archi con i riff della chitarra elettrica e le grandi voci di Luca Marconi, Valentina Ferrari, Alessandro Marchi, Luana Fraccalvieri e del soprano Giada Sabellico.

Luca Marconi, cantate a Firenze per il terzo anno consecutivo?

"E’ sempre molto bello essere qui. Stavolta per due sere di fila. Dopo lo stop per colpa del Covid, c’è entusiasmo fra noi e nel pubblico: queste due ore e mezzo di show continuano a emozionare la platea con grande magia".

It’s ’A Kind of Magic’, insomma?

"Ottima citazione, del resto questo spettacolo inizia con eleganza e finisce con tutto il teatro in piedi perché uno show intenso in cui le emozioni si susseguono. Ci costa tanta fatica a livello fisico e vocale, ma ci ricompensa ampiamente il calore del pubblico che non manca mai".

Anche se non siete e non fate le cover dei Queen?

"E’ indubbio che al centro dello spettacolo ci sono le canzoni della grande band inglese, ma le riproponiamo in maniera originale, come se fossero pezzi nostri. Nessuno di noi punta a imitare Freddie Mercury, Brian May o Roger Taylor. Preferiamo mettere in mostra personalità e carattere, la nostra capacità interpretativa e omaggiare in maniera autentica questa musica immortale".

Che look proponete in scena?

"Non ci sono scimmiottamenti: niente giacchette gialle o baffetti. E’ uno spettacolo sui Queen con voci totalmente differenti, siamo due uomini e due donne e un soprano per andare anche a toccare il repertorio da solista di Freddie Mercury. Con noi c’è un’orchestra e una band".

Niente scenografie?

"C’è un led wall alle nostre spalle che garantisce allo spettatore anche un show visivo fatto di contenuti originali, fra video che abbiamo realizzato per lo spettacolo e un mix di riprese live dal vivo per far vedere anche agli spettatori più lontani lo show sul palco".

In scaletta avete una trentina di brani?

"Sì era impossibile tenere fuori i successi, quindi i brani che il pubblico vuole sentire ci sono tutti, accanto a pezzi meno frequentati e a quelli che i Queen non fanno più dopo la dipartita di Freddie Mercury. E’ un alternarsi di sonorità e un mix di voci molto variegato, ma tutto il gruppo è molto coeso. Entusiasta e motivato".