
Il comico fiorentino spegne le candeline e festeggia con Conti e Panariello "I tempi cambiano, ma resto lo stesso un ragazzetto che ride".
Sessant’anni e non sentirli. Perché Leonardo Pieraccioni che ha festeggiato ieri questo traguardo con gli amici più cari, Carlo Conti e Giorgio Panariello in testa, è un eterno ragazzo. Lo ha evidenziato con un simpatico messaggio sui social rispondendo ai tantissimi amici e fan che lo celebravano. "Mi hanno ri-regalato lo stesso identico fortino di quando ero bambino (ndr una riproduzione di Fort Alamo con i soldatini). Lo trovai sotto l’albero di Natale. Ci passavo ore e ore, avevo tipo dieci soldatini sudisti e dei cinque indianini me ne era rimasto uno e basta. E allora il giochino era sempre lo stesso: l’indiano arrivava vicino al fortino e i sudisti non gli sparavano perché lui portava la roba da mangiare".
E Leonardo ha concluso così il suo messaggio: "Ora l’indiano arriva sempre vicino al fortino e i sudisti non gli sparano perché adesso lui porta la rosuvastatina per il colesterolo alto. I tempi cambiano, ma io mi ci diverto ancora anche se proprio oggi sono un ragazzetto che fa 60 anni". Ed è facile immaginare che la festa di ieri con gli amici di sempre sia stata tutta divertimento come quei dopo spettacolo in cui il gruppo dei comici toscani continuava a cena lo show dopo quello fatto sul palco.
Leonardo aveva 21 anni quando l’amico Carlo Conti lo portò nell’ufficio a Ramini (Pistoia) dell’agenzia Vegastar. Erano tutti e due all’inizio della carriera, nel 1986, e quello show quasi esclusivamente musicale richiedeva anche la presenza di un comico. Fernando Capecchi, lo scopritore di talenti, rimase colpito positivamente da quel ragazzo fiorentino che faceva il magazziniere. Capecchi si fidava delle referenze di Carlo e Pieraccioni entra subito nel cast.
"Il suo – raccontava Capecchi purtroppo scomparso pochi mesi fa – era un cabaret sbarazzino che strappava la risata e Leo diventò presto un beniamino. Nell’ultima serata a Quarrata il pubblico non finiva di applaudire". Ma colpo Leonardo lo fece soprattutto su Raffaella Carrà al provino per ‘Fantastico 12’. Venne subito scritturato dal programma dedicato ai giovani talenti dove arrivò secondo: Raffaella stravedeva per lui. La carriera era partita perché nel 1990 arriva il primo spettacolo teatrale tutto suo che parte naturalmente da Firenze.
Un artista eclettico, Pieraccioni, che sin da giovanissimo amava scrivere canzoni: motivetti leggeri e anche un po’ goliardici come ‘El sombrero’ ma anche pezzi più impegnati come ‘Firenze’, affresco azzeccato della città. Era alle porte quell’incontro, anche un po’ casuale, che ha cambiato la vita di Leonardo Pieraccioni il quale ha avuto sempre una predisposizione innata per il cinema.
Da una cena con Vittorio Cecchi Gori e l’allora moglie Rita Rusic inizia una collaborazione vincente. C’è la partecipazione al film ‘Miracolo italiano’ di Oldoini, poi ‘I laureati’ che vede nascere il sodalizio artistico di Leo con Massimo Ceccherini, pellicola in cui Pieraccioni dimostra subito grandissime qualità di attore e regista. Ma il successo de ‘Il ciclone’ è planetario, un film che incassò in Italia 50 miliardi di lire prima di essere visto in tutto il mondo. La filmografia di Pieraccioni è vasta: Pesce innamorato, Il paradiso all’improvviso, Il mio West, Una moglie bellissima, solo alcuni titoli, fino ad arrivare a Pare parecchio Parigi. Il primo spettacolo teatrale del trio toscano (Fratelli d’Italia) datato 1993 è stato rivisitato con grande successo negli ultimi anni con lo show ’Il tour’. E nel Sanremo dei record condotto in questi giorni da trionfatore dall’amico Carlo Conti un po’ di Leonardo Pieraccioni c’era.
Perché nel video ufficiale di ‘Volevo essere un duro’, il brano di Lucio Corsi che è arrivato secondo, Leonardo ha il ruolo del sacerdote padre Mario chiamato da Massimo Ceccherini, papà del piccolo Lucio. Tra i tantissimi auguri ricevuti sui social a Pieraccioni, non sono mancati quelli proprio di Carlo Conti che su Instagram ha pubblicato una foto da giovani con scritto: "Sembra ieri … buon compleanno bro! (ora si dice così)".
Non si è fatta attendere la simpatica risposta di Pieraccioni: "E ora ‘bro’ per noi sta per bronchite!". Il vice presidente vicario del consiglio comunale di Firenze Alessandro Draghi propone Pieraccioni nelle vesti di Magnifico messere nella prossima edizione del calcio storico a giugno. Buon compleanno Leo, ciclone del cinema italiano.